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LA SCELTA CONDIZIONATA

 

Pubblicato su "Teologica" N. 32 info@edizionisegno.it  

 

 

[14]Egli da principio creò l'uomo e lo lasciò in balìa del suo proprio volere.

[15]Se vuoi, osserverai i comandamenti; l'essere fedele dipenderà dal tuo buonvolere.

[16]Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua; là dove vuoi stenderai la tua mano.

[17]Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.

[18]Grande infatti è la sapienza del Signore, egli è onnipotente e vede tutto.

Sir. 15

 

[5]Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore mio Dio mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso.

[6]Le osserverete dunque e le metterete in pratica perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente.

[7]Infatti qual grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostro Dio è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?

[8]E qual grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi espongo?

[9]Ma guardati e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno viste: non ti sfuggano dal cuore, per tutto il tempo della tua vita. Le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli.

Dt. 4,7

 

[14]Tu però rimani saldo in quello che hai imparato e di cui sei convinto, sapendo da chi l'hai appreso

[15]e che fin dall'infanzia conosci le sacre Scritture: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene per mezzo della fede in Cristo Gesù.

[16]Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.

2 Tm. 3,13

 

Numerosi passi biblici, dei quali ne abbiamo riportato solo qualche esempio, insegnano la necessità di diffondere ed insegnare la parola di Dio, nel totale rispetto della libertà dei destinatari di accogliere o meno tali insegnamenti.

Dio ha infatti concesso il libero arbitrio ad ogni uomo anche se, in base alle azioni di ciascuno, saremo poi proporzionalmente giudicati nel giudizio finale. Però qualcuno potrebbe giustamente domandarsi se, soprattutto in riferimento ai giovani, ci troviamo di fronte a scelte effettivamente consapevoli. Il libero arbitrio presuppone, infatti, la possibilità di conoscere le varie alternative proposte in modo da potersi regolare liberamente di conseguenza. Fino alla nostra epoca tale possibilità era maggiormente assicurata in quanto la predicazione evangelica raggiungeva i vari strati sociali e compensava la letteratura che irrideva o criticava tali valori.

Nel nostro secolo la situazione è assai cambiata. Assistiamo ad uno schieramento (tv, mass media, letteratura ecc.) che difficilmente si occupa della diffusione dei valori cristiani; e spesso, se li tratta, lo fa per criticarli aspramente o per denigrali. L'ateismo, figlio del materialismo dialettico, è penetrato capillarmente nella scuola, nei mass media ed in certi ambienti ecclesiastici, eliminando od ammortizzando il mandato di Cristo. Questo schieramento trova al suo fianco, volenti o nolenti, anche numerose famiglie che, al tempo dedicato alla preghiera ed alla lettura della Bibbia in famiglia, hanno sostituito l'impegno televisivo che propaga spesso, come dimostrano numerose critiche, una cultura antitetica al cristianesimo.

La stessa predicazione ecclesiastica ha bandito, salvo eccezioni, gli argomenti "demonio" con i relativi corollari (maghi, medium, fattucchieri, spiritismo ecc.), "paradiso", "purgatorio" ed ha accantonato, nel nome del permissivismo, ogni stigmatizzazione dei peccati. Di conseguenza i confessionali si sono trasformati in sofà dello psicanalista e l'adulterio, l'omicidio, le perversioni, i furti, le manipolazioni genetiche ecc. sono diventate "attività" che meritano tutta la comprensione di questi teologi à la page i quali, con il loro silenzio profetico e biblico, rafforzano le convinzioni permissiviste di quanti violano la legge di Dio.

In questo scenario molte persone, ed in particolare i giovani, hanno effettivamente la possibilità di esercitare coscientemente il libero arbitrio? Dall'esame dei fatti parrebbe di no.

Tuttavia lo Spirito Santo, che sempre provvede a colmare le carenze umane, ha inviato Maria Santissima a Medjugorje da dove, da circa vent'anni, sta supplendo alle omissioni umane. E tra i suoi messaggi ve n'è uno fondamentale per recuperare il terreno invaso dalla controcultura cristiana: l'invito a leggere quotidianamente la lettura della Bibbia. Mediante più messaggi (per la prima volta nella storia delle apparizioni mariane!) la Madonna stimola tutti i credenti (quindi anche i giovani) alla lettura in famiglia della Parola eterna di Dio; l'unica in grado di "….. insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona…." (2 Tm. 3,13 seg.).

Poiché i messaggi della Madonna di Medjugorje vengono diffusi capillarmente nel mondo grazie a riviste specializzate, radio, libri ed internet (basta digitare in internet "Medjugorje" per rendersene conto), diventa praticamente impossibile portare a propria giustificazione l'ignoranza involontaria dei medesimi. Se poi qualcuno mettesse in dubbio tali apparizioni non può certo contestare i documenti del magistero della Chiesa "Dei Verbum" (Concilio Vaticano II), il Catechismo della Chiesa Cattolica e "La Bibbia nella vita della Chiesa", i quali confermano l'ispirazione divina di tutta la Sacra Scrittura.

Diventerà quindi difficile, nel giorno del giudizio, da parte di quanti hanno utilizzato giornalmente molte ore per guardare la televisione, leggere ogni genere di libri, consultare gli oroscopi, ascoltare musica (tra cui quella satanica) ecc. invocare l'ignoranza biblica a giustificazione di un "menomato" libero arbitrio! Gesù, duemila anni fa, ha affermato con valore eterno: "Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio".

Liberi gli uomini di ignorare tale perentorio invito, ma altrettanto consapevoli di essere, credenti o meno, giudicati in base alla Parola di Dio nel giorno del giudizio "In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte" (Gv. 8,51 - " Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me" (Gv. 12,48).