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CHIEDETE E VI SARA’ DATO

 

[7]Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;

[8]perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.

[9]Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra?

[10]O se gli chiede un pesce, darà una serpe?

[11]Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!

Mt. 7,7

 

[9]Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;

[10]venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.

[11]Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

[12]e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,

[13]e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

Mt. 6,9

 

“Chiedete e vi sarà dato…”. Con queste parole il Signore ha introdotto un vero e proprio comando teso ad ottenere gli interventi provvidenziali di Dio. Non è quindi, secondo il Cuore di Dio, una semplice facoltà da attuare allorché tutte le altre iniziative si sono dimostrate inutili. Si tratta, invece, di un vero e proprio comando che, nel rispetto del libero arbitrio, ci stimola a domandare con insistenza e senza stancarci (fino ad essere importuni) quanto ci è necessario per la salute dell’anima e del corpo “Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è gia chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto” (Lc. 11,5 seg.).

L’infinito amore di Dio ha rimarcato, con questo insegnamento evangelico, quanto evidenziato nei salmi ed in altri passi della Sacra Scrittura. Il Signore desidera ardentemente che noi ci rivolgiamo a Lui con fiducia per ottenerne i favori, come ci ha insegnato il grande Davide. Anche la Madonna durante un’apparizione a Rue de Bac (conosciuta come apparizione della Medaglia miracolosa) rispose alla veggente Santa Caterina di Labouré, stupita che alcuni anelli della Madonna non emanassero luce, che “Essi rappresentano le grazie che non mi vengono richieste”.

Dio è Padre, e come padre non desidera che i  figli gli domandino quanto può servire loro per le necessità della vita? Quale padre e quale madre non sono desiderosi di esaudire le legittime richieste dei figli?

Sbagliano pertanto i sostenitori del “Io non chiedo nulla” e/o del “Io prego Dio solo per gli altri”. I primi dimenticano o trascurano il comando amorevole di Dio “Chiedete e vi sarà dato…” e gli ultimi peccano (tra l’altro dimenticando il Noi del Padre Nostro) nei confronti dell’Onnipotenza di Dio in quanto, in cuor loro, temono che le preghiere dedicate anche alle loro necessità possano sminuire l’efficacia degli interventi del Signore nei confronti del prossimo.

Il timore di chiedere per noi stessi è una tentazione diabolica tesa ad impedirci di ottenere da Dio gli aiuti e le protezioni necessarie alla nostra vita. Meditiamo sull’astuzia dell’antico seduttore allorché in riferimento a Giobbe chiese a Dio il permesso di tentarlo per provarlo. Quindi, mentre satana c’ispira il timore antibiblico di non “chiedere” lui da un lato domanda a Dio di poterci provare e dall’altro lato pretende le suppliche da parte dei suoi figli spirituali. Clotilde Bersone, nelle sue memorie “L’Eletta del Dragone” (ed. Segno Udine info@edizionisegno.it )  fornisce un’ampia testimonianza al riguardo. Naturalmente questo libro, come altri testi scomodi, può essere reperito solo tramite consegna diretta da parte della casa editrice; diversamente i tempi d’attesa diventano infiniti.