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IL MISTIFICATORE
Gentile signor Muscio,
cercherò per quanto possibile di raccontare ciò che mi è accaduto; lo faccio non
per protagonismo (avrei voluto non vivere mai quello che invece ho dovuto provare)
ma solo perché, forse, la mia esperienza potrà essere utile ai genitori e ai
loro ragazzi.
Ho 34 anni e sono sposata felicemente da otto anni.
Alla fine del 2002 pensavo di trovarmi sulla via di guarigione da una tenace forma
di depressione unita a delle fobie; pensando di evitare gli psicofarmaci, mi
avvalevo dell'aiuto di uno psicoanalista transazionale (tra l'altro questo terapeuta
era un catechista del gruppo neo-catecumenale). Forse il maggiore giovamento
proveniva dal fatto che ci fosse una persona a cui potessi confidare i miei
problemi, io ero restìa a parlare così in profondità della mia infanzia
non troppo felice (ho provato un esercizio di regressione che mi ha lasciato molta
angoscia) e poi il terapeuta aveva un forte magnetismo e un certo fascino che
mi facevano sentire "protetta".
Da sempre io sono stata una persona che si è interessata di letteratura, amavo
molto leggere libri di ogni genere e in quel tempo mi ero appassionata allo
scrittore francese Simenon. Su un sito Internet di vendita di libri ho
trovato un forbito commento lasciato da un lettore su uno dei romanzi dello
scrittore francese, c'era anche l'e-mail del commentatore... Il mio passo
falso è stato questo: mandare una e-mail a quell'indirizzo per scambiarci opinioni
e giudizi su Simenon.
Si trattava di un ragazzo pugliese (così lui si descriveva e sempre che scrivesse
la verità! Io ora ne dubito...) molto gentile, di una certa cultura, di tanti
interessi (dall'arte alla psicologia al cinema: proprio quello che anche a me
interessava). Piano piano si è passati a discorrere (sempre scrivendo e-mail)
di filosofia; con tono confidenziale e sempre nutrito di agganci letterari
(Borges, William Blake, noir americano, Goethe ect ect), questo
"signore" mi scriveva che bene e male sono la stessa cosa, che lui
attuava una forma di frammentazione della realtà, parlava spesso di sonno
della mente.
Non mi dilungo troppo, io sono rimasta ammaliata da un tale discorrere e purtroppo
ero digiuna di tali tematiche che sono proprie di certa poesia esoterica che
rimanda spesso al diavolo. Per mia sfortuna, da tiepida cattolica, non
mi ero mai interessata alla realtà e alla presenza del satanismo...
Ora penso e sono quasi sicura che il signore forse aveva anche a che fare con
la massoneria perché uno dei suoi
detti era "Unicuique suum" (anche questo l'ho scoperto mesi
dopo!)...
Piano piano la mia mente, affascinata e plagiata con un metodo subdolo,
era caduta in una rete; ne sono uscita a pezzi e la cosa che mi ha salvata è
stata una Confessione (leggendo l'ultimo libro di Padre Amorth ho seguito il
suo consiglio), la Comunione e il Rosario. Passata l'emergenza e
dopo aver detto tutto a mio marito (che mi ha creduto, anche riguardo
all'ispirazione diabolica di quel "signore" pugliese) ho voluto
rivelare la mia esperienza al terapeuta; per lui erano tutte immagini fantasiose
della mente che era tornata allo stato di infanzia; da un esperto cattolico
quale lui era mi sarei immaginata un altro punto di vista! Lui
quasi sorrideva ironicamente riguardo alla Confessione e al mio
riavvicinamento alla Chiesa... Non ho potuto sopportare altro e ho deciso di
interrompere le sedute.
Potrei andare oltre e raccontare ad es. l'esperienza con una psicologa
transpersonale a cui mi ero affidata sempre impaurita dalle vicende vissute
(il terrore in quei giorni era al massimo)... Ma mi fermo qui.
Ho sperimentato cure alternative (floriterapia, naturopatia, omeopatia), sono
tutti mezzi per spillare quattrini a chi sta male, ora lo so: dopo tanta
sofferenza, paura e angoscia vedo tutto con gli occhi della Fede e so
dare una spiegazione a ciò che mi è successo. Una data non dimenticherò mai:
21 febbraio 2003, giorno della mia rinascita come figlia di Dio. La
ringrazio e la saluto.
M. T.
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