Home page

 

Biografia di Arrigo Muscio

 

La nostra opinione

 

Il valore del Santo Rosario

 

I salmi

 

La Regina delle grazie

 

Medjugorje

 

I santuari

 

Gruppo di preghiera

 

Libri scritti da Arrigo Muscio

 

Trattato di demonologia

 

Libri consigliati

 

Chiesa e massoneria

 

Archivio

 

Lettera dall'inferno

 

Lettera di un bambino abortito alla madre

 

 

La catechesi di satana durante un recente caso di esorcismo

 

I navigatori ringraziano

 

Una preziosa testimonianza per i giovani e per i genitori

IL SENSO DELLA GIUSTIZIA

Genesi - cap. 18

[19]Infatti io l'ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore realizzi per Abramo quanto gli ha promesso>>.

Genesi - cap. 18

[25]Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?>>.

Esodo - cap. 23

[2]Non seguirai la maggioranza per agire male e non deporrai in processo per deviare verso la maggioranza, per falsare la giustizia.

Levitico - cap. 19

[15]Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia.

Deuteronomio - cap. 1

[16]In quel tempo diedi quest'ordine ai vostri giudici: Ascoltate le cause dei vostri fratelli e giudicate con giustizia le questioni che uno può avere con il fratello o con lo straniero che sta presso di lui.

Deuteronomio - cap. 6

[25]La giustizia consisterà per noi nel mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore Dio nostro, come ci ha ordinato.

Deuteronomio - cap. 10

[18]rende giustizia all'orfano e alla vedova, ama il forestiero e gli dá  pane e vestito.

Deuteronomio - cap. 16

[20]La giustizia e solo la giustizia seguirai, per poter vivere e possedere il paese che il Signore tuo Dio sta per darti.

Tobia - cap. 12

[8]Buona cosa è la preghiera con il digiuno e l'elemosina con la giustizia. Meglio il poco con giustizia che la ricchezza con ingiustizia. Meglio è praticare l'elemosina che mettere da parte oro.

Tobia - cap. 14

[8]Ora, figli, vi comando: servite Dio nella verità e fate ciò che a lui piace. Anche ai vostri figli insegnate l'obbligo di fare la giustizia e l'elemosina, di ricordarsi di Dio, di benedire il suo nome sempre, nella verità e con tutte le forze.

Vangelo secondo Matteo - cap. 5

[10]Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Vangelo secondo Matteo - cap. 6

[33]Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.

Vangelo secondo Matteo - cap. 23

[23]Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.

 

 

Pare che ai nostri giorni molti si siano dimenticati di una grande virtù: la giustizia. Abbacinati dal buonismo e dal misericordismo e sedotti dai messaggeri di inganni, numerose persone trascurano d’insegnare e di praticare quella virtù che nell’Antico Testamento viene nominata 374 volte e 103 volte nel Nuovo Testamento. Anzi, il misericordismo ha sostituto la giustizia! Mentre la Parola di Dio ci insegna che la misericordia e la giustizia devono essere praticate entrambe (Mt. 23,23 - Tobia 14,8 - Tobia 12,8 - Lv. 19,15), i moderni profeti di Baal inducono a credere che la prima debba totalmente sostituire l’altra. Gli esempi sono numerosi e sotto gli occhi di tutti: ad es. la disparità di trattamento tra gli stranieri ed i residenti a vantaggio dei primi (ancora nei containers i terremotati dell’Umbria e nelle villette di Comiso invece gli immigrati); ad es. l’assistenza sanitaria gratuita anche per i clandestini mentre le famiglie devono pagare fior di ticket per assicurarla ai figli; ad es. la benevola tolleranza di atti compiuti dagli immigrati che invece vengono diversamente stigmatizzati se compiuti dai residenti - basta confrontare come i mass media discutono e riportano le notizie riguardo agli stupri, alle rapine, agli scippi ed alle violenze commesse dagli immigrati, quelli ovviamente disonesti, ed alle violenze compiute a danno di questi ultimi (lo spazio dedicato agli stessi reati e le considerazioni sono spesso diverse, mentre la parola di Dio desidera lo stesso trattamento). Per non parlare poi della tolleranza generalizzata nei confronti di quanti delinquono.

Cominciando dalla famiglia per continuare con la scuola, gli oratori, le partite di calcio ecc. gli slogan che vanno di moda sono: dialogo a tutti i costi e tolleranza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: la delinquenza, la violenza (anche minorili), gli omicidi, gli stupri, la riduzione in schiavitù di povere immigrate non solo spadroneggiano, ma spesso tali reati vengono compiuti da chi gode del regime di semilibertà senza, salvo errore, alcuna conseguenza per chi l’ha concessa. Ma come mai, qualcuno si chiederà, vi è in atto questa tendenza al perdonismo ed all’eccessivo garantismo che contraddice l’insegnamento dei salmi? Poichè tale strategia tende:

1.      ad eliminare ogni fiducia nella giustizia umana (immagine imperfetta di quella divina) per creare sfiducia poi in quella divina. Molti infatti si chiedono dove sia Dio e perché mai non interviene, dimenticandosi che è necessario pregarLo costantemente (come c'insegnano i Salmi) e convertirsi per ottenere gli interventi divini a scorno del diavolo (principe di questo mondo che a causa dei nostri peccati pratica la "sua giustizia": cioè l’ingiustizia);

2.      a cancellare il concetto biblico dei castighi correttivi "Perché il Signore corregge colui che egli ama e sferza chiunque riconosce come figlio" (Eb. 12,6) per raggiungere l’oblio del castigo definitivo per i peccatori irriducibili: l’inferno, del quale ormai non parlano più neanche molti preti ed insegnanti di religione! "Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolàtri e chiunque ama e pratica la menzogna!" (Ap. 22,15) - "Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli" (Mt. 25,41) - "O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio" (1 Cor. 6,9) ecc. Non dobbiamo infatti dimenticare che quanti commettono i reati sono innanzitutto dei peccatori e come tali passibili della pena infernale se non si convertiranno; altro che pochi annetti in regime di semilibertà! A questo punto sorge però spontanea un’altra domanda: chi ha interesse ad eliminare ogni riferimento all’inferno? La risposta biblica è assai semplice: satana! Il quale ovviamente si avvale dei suoi figli spirituali per raggiungere "concretamente" lo scopo "Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna (Gv. 8,43).

A causa di tale strategia molti cristiani si uniscono al coro di coloro che si lamentano dell’assenza di Dio o che criticano la Sua insensibilità. Per forza! Se si elimina l’idea del demonio ed il senso del peccato con le sue conseguenze personali, familiari, sociali e fisiche, ogni colpa viene spontaneo attribuirla a Dio. A colui che si è incarnato e fatto crocifiggere per liberare quanti aderiranno al Vangelo dalle sgrinfie di satana "Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti. Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati e per l'incirconcisione della vostra carne, perdonandoci tutti i peccati, annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli. Egli lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce; avendo privato della loro forza i Principati e le Potestà ne ha fatto pubblico spettacolo dietro al corteo trionfale di Cristo (Col. 2,12 seg.).