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I SACRAMENTI

FONTE DI GUARIGIONE SPIRITUALE E FISICA

 

[34] Ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.

Gv. 19,34

 

 I sacramenti di Cristo

 

1114 “Attenendoci alla dottrina delle Sacre Scritture, alle tradizioni apostoliche e all'unanime pensiero. . . dei Padri”, noi professiamo “che i sacramenti della nuova Legge sono stati istituiti tutti da Gesù Cristo nostro Signore” [Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1600-1601].

1115 Le parole e le azioni di Gesù nel tempo della sua vita nascosta e del suo ministero pubblico erano già salvifiche. Esse anticipavano la potenza del suo Mistero pasquale. Annunziavano e preparavano ciò che egli avrebbe donato alla Chiesa quando tutto fosse stato compiuto. I misteri della vita di Cristo costituiscono i fondamenti di ciò che, ora, Cristo dispensa nei sacramenti mediante i ministri della sua Chiesa, poiché “ciò che era visibile nel nostro Salvatore è passato nei suoi misteri” [San Leone Magno, Sermones, 74, 2: PL 54, 398A].

1116 “Forze che escono” dal Corpo di Cristo, [Cf  Lc 5,17; Lc 6,19; Lc 8,46 ] sempre vivo e vivificante, azioni dello Spirito Santo operante nel suo Corpo che è la Chiesa, i sacramenti sono i “capolavori di Dio” nella Nuova ed Eterna Alleanza.

 

Catechismo della Chiesa Cattolica

http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P2Z.HTM

I sacramenti della Chiesa

1117 Per mezzo dello Spirito che la guida “alla verità tutta intera” (Gv 16,13 ), la Chiesa ha riconosciuto a poco a poco questo tesoro ricevuto da Cristo e ne ha precisato la “dispensazione”, come ha fatto per il canone delle divine Scritture e la dottrina della fede, quale fedele amministratrice dei misteri di Dio [Cf  Mt 13,52; 1Cor 4,1 ]. Così la Chiesa, nel corso dei secoli, è stata in grado di discernere che, tra le sue celebrazioni liturgiche, ve ne sono sette le quali costituiscono, nel senso proprio del termine, sacramenti istituiti dal Signore.

1118 I sacramenti sono “della Chiesa” in un duplice significato: sono “da essa” e “per essa”. Sono “dalla Chiesa” per il fatto che questa è il sacramento dell'azione di Cristo che opera in lei grazie alla missione dello Spirito Santo. E sono “per la Chiesa”, sono cioè quei “sacramenti che fanno la Chiesa”, [Sant'Agostino, De civitate Dei, 22, 17; cf San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, III, 64, 2, ad 3] in quanto manifestano e comunicano agli uomini, soprattutto nell'Eucaristia, il Mistero della comunione del Dio Amore, Uno in tre Persone.

1119 Poiché con il Cristo-Capo forma “quasi un'unica persona mistica”, [Pio XII, Lett. enc. Mystici Corporis] la Chiesa agisce nei sacramenti come “comunità sacerdotale”, “organicamente strutturata” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11]. Mediante il Battesimo e la Confermazione, il popolo sacerdotale è reso idoneo a celebrare la Liturgia; d'altra parte alcuni fedeli, “insigniti dell'Ordine sacro, sono posti in nome di Cristo a pascere la Chiesa con la parola e la grazia di Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11].

1120 Il ministero ordinato o sacerdozio ministeriale [Cf ibid., 10] è al servizio del sacerdozio battesimale. Esso garantisce che, nei sacramenti, è proprio il Cristo che agisce per mezzo dello Spirito Santo a favore della Chiesa. La missione di salvezza affidata dal Padre al proprio Figlio incarnato è affidata agli Apostoli e da essi ai loro successori; questi ricevono lo Spirito di Gesù per operare in suo nome e in persona di lui [Cf  Gv 20,21-23; Lc 24,47; Mt 28,18-20 ]. Il ministro ordinato è dunque il legame sacramentale che collega l'azione liturgica a ciò che hanno detto e fatto gli Apostoli, e, tramite loro, a ciò che ha detto e operato Cristo, sorgente e fondamento dei sacramenti.

1121 I tre sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell'Ordine conferiscono, oltre la grazia, un carattere sacramentale o “sigillo” in forza del quale il cristiano partecipa al sacerdozio di Cristo e fa parte della Chiesa secondo stati e funzioni diverse. Questa configurazione a Cristo e alla Chiesa, realizzata dallo Spirito, è indelebile; [Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1609] essa rimane per sempre nel cristiano come disposizione positiva alla grazia, come promessa e garanzia della protezione divina e come vocazione al culto divino e al servizio della Chiesa. Tali sacramenti non possono dunque mai essere ripetuti.

Catechismo della Chiesa Cattolica

http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P30.HTM

 

 

Il sacerdote carismatico Padre Dario Betancourt  http://www.manikomio.it/images/papaboys/vi/betancourt.wmv  ha scritto l’indispensabile libro “I Sacramenti fonte di guarigione” (ed. S. Michele, Tel. 0974 845342 – fax 0974 845668). Il libro in oggetto è assai istruttivo e confortante in quanto dimostra, mediante un linguaggio scorrevolissimo e ricco di testimonianze, l’importanza dei Sacramenti anche come fonte di guarigione. Purtroppo una dilagante eresia, che serpeggia anche all’interno della Chiesa (oratori, catechisti, predicazioni ecc.) ha indotto sottilmente molti cristiani a considerare quasi del tutto superflui i Sacramenti. Molti avranno ad esempio udito prediche nelle quali si afferma categoricamente “E’ inutile venire a Messa, confessarsi, pregare se non si compiono certe azioni….sociali” oppure altre del tipo “Non conta tanto pregare, andare a Messa, confessarsi ma…..compiere azioni sociali” ecc.. Tali predicatori omettono più o meno consciamente di chiarire che la costante preghiera e l’accostamento frequente ai sacramenti (in primis all’Eucarestia

), costituiscono la fonte indispensabile per svolgere con amore verso Dio (sempre in primis!) e verso il prossimo quanto vorremmo che il prossimo facesse per noi “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti” (Mt. 7,12). Gesù infatti afferma categoricamente “Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano” (Gv. 15,4 seg.).

Padre Dario Betancourt con questo libro ha svolto un encomiabile lavoro in quanto, passando in rassegna tutti i sacramenti, ne ha evidenziato la loro importanza anche come fonte di guarigione spirituale e fisica. Molto convincente, in occasione della descrizione del Sacramento del matrimonio, è l’analisi delle malattie che colpiscono la famiglia: matrimonio civile, divorzio, adulterio, gelosia, egoismo, maschilismo, donne liberate, irreligiosità, aborto, il controllo egoistico delle nascite. Molto utile è il suggerimento, supportato da alcune testimonianze, di Padre Dario riguardo all’importanza della preghiera e della frequenza ai sacramenti da parte della famiglia quale rimedio contro ogni male, comprese le malattie che colpiscono i vari componenti della famiglia.

Esaminando il libro di Padre Betancourt (da leggere, consigliare e regalare) possiamo renderci conto degli immensi doni di guarigione spirituale e fisica che il Signore ci ha regalato mediante i sacramenti (che il demonio tenta in molti modi di “censurare” o di sminuire); spetta a noi però utilizzarli con devozione, riconoscenza ed amore verso il nostro Salvatore. A sostegno dell’importanza dei sacramenti vi sono i messaggi della Regina dell’universo la quale, da Medjugorje, non si stanca di richiamare i “cari figli” all’incessante preghiera e all’accostamento frequente ai Sacramenti.