Home page

 

Biografia di Arrigo Muscio

 

La nostra opinione

 

Il valore del Santo Rosario

 

I salmi

 

La Regina delle grazie

 

Medjugorje

 

I santuari

 

Gruppo di preghiera

 

Libri scritti da Arrigo Muscio

 

Trattato di demonologia

 

Libri consigliati

 

Chiesa e massoneria

 

Archivio

 

Lettera dall'inferno

 

Lettera di un bambino abortito alla madre

 

 

La catechesi di satana durante un recente caso di esorcismo

 

I navigatori ringraziano

 

Una preziosa testimonianza per i giovani e per i genitori

LA POLITICA DELLE PENSIONI

Abbiamo subito, nel corso di questi ultimi anni, vari interventi di legge di riforma delle pensioni. Che indubbiamente vi fosse la necessità di rivedere il sistema pensionistico non ci sono dubbi. Troppe disuguaglianze tra il pubblico impiego ed il privato con scalette differenti di pensionamento. Un’omogeneizzazione era dunque necessaria. Ma con un minimo di 35 anni di lavoro con un limite d’età (57 anni, anche se ne potevano bastare 55) per le pensioni di vecchiaia fissato dal legislatore, penso che si sia raggiunto un ottimo risultato....da non ritoccare. Purtroppo ogni tanto qualche rigurgito politico pare rimettere in discussione tale riforma.

Sembra infatti che tutti i problemi d’Italia siano riconducibili alle pensioni. Ma, in tutto ciò, si avverte puzza di zolfo! E vediamo di spiegarne i motivi.

Sono 2 le principali critiche rivolte al nostro sistema pensionistico.

I "cronici riformatori" sostengono che:

1.      in Italia, diversamente dagli altri paesi europei e dagli Stati Uniti, si può andare in pensione prima dei 60/65, grazie alle pensioni di anzianità;

2.      nel nostro paese vi è una scarsità di popolazione attiva costretta a "mantenere" i pensionati. Uno che lavora cioè deve mantenerne due a riposo! E la causa è stata da più parti identificata nello scarso incremento demografico italiano: prossimo allo zero.

Per quanto concerne la prima obiezione, che è comunque tutta da verificare, è indispensabile ricordare che negli altri paesi i lavoratori non sono soggetti ad una pressione fiscale elevata come da noi (oltre il 30%). Di conseguenza possono permettersi di pagare, all’inizio della loro attività lavorativa, un premio assicurativo annuo ad un Ente assicuratore privato che dopo circa 35 anni è in grado di garantire loro una "dignitosa pensione" se decidono di abbandonare il lavoro anche prima dei 60 anni. In Italia non è possibile per le ragioni appena esposte e soprattutto per quei lavoratori a cui mancano 10 anni per andare in pensione (che qualche politico vorrebbe costringere a lavorare più anni), in quanto il premio assicurativo per questi ultimi sarebbe eccessivamente oneroso.

Per quanto concerne invece il problema natalità è indispensabile chiedersi come mai in Italia si fanno pochi figli. La ragione è presto detta! Il nostro bel paese è l’ultimo nella scala degli stati europei in tema di assistenza alla famiglia (quella tra un uomo ed una donna, ovviamente!). Nonostante i ripetuti appelli del Papa e delle associazioni familiari ed il riciclo dei politici, la famiglia in Italia può essere paragonata all’orfanella delle fiabe. Di conseguenza le condizioni economiche in cui versano le famiglie medie in Italia non consentono di crescere responsabilmente più di un figlio! Pensiamo all’assistenza medica (il costo delle medicine che per la maggior parte non sono più mutuabili), al costo dell’assistenza scolastica (caro libri), delle vacanze, di qualche palestra che supplisca all’inadeguatezza dell’educazione fisica impartita in molte scuole ecc... Problemi che non toccano i nostri politici che godono di ben altri stipendi...... ed alcuni anche di pensioni baby! I salari sempre più magri, collegati ad un indice della vita sempre più lontano dalla realtà, che costringono a lavorare marito e moglie non stimolano di certo le nascite. Da noi i sussidi di cui godono ad es. le famiglie svedesi o francesi sono come la luna nel pozzo! Come mai i nostri politici che citano l’Europa, quando gli fa comodo, non copiano la sua assistenza economica alle famiglie?

In un paese in cui l’evasione fiscale ufficiale raggiunge migliaia di miliardi e l’assistenzialismo ai molti extracomunitari irregolari (del quale si sono lamentati anche i poliziotti in trincea nelle zone di sbarco) assorbe miliardi, si pensa solo alle pensioni come problema fondamentale! Che la durata dei processi penali e civili, per molteplici ragioni lamentate anche dagli addetti ai lavori (scarsità di personale, di attrezzature informatiche ecc.) non sia certamente un vanto o che il sistema sanitario produca episodi di malasanità che fanno notizia sui mass media non preoccupa i nostri governanti più di tanto.

Secondo diversi demografi basterebbe invertire il trend negativo delle nascite per ottenere un aumento di popolazione attiva in grado di meglio assorbire la spesa dei pensionati. Ma qualcuno non ha interesse a questa soluzione! Il principe di questo mondo, che conta molti servitorelli ai quali assicura fama e potere (Mt. 4,8 seg.), preferisce tenere occupati i genitori (ed i nonni) sempre più a lungo nel lavoro (possibilmente entrambi a causa dell’inadeguatezza degli stipendi) affinché i figli, assenti da casa i genitori ed i nonni (gli unici, fatte salve le dovute eccezioni, in grado di trasmettere i valori autentici), siano assistiti da "mamma TV" che proietta spettacoli e film che di cristiano non hanno più nulla....anzi! Non c’è che dire: una sottile opera di scristianizzazione della società! Da una parte l’ondata immigratoria musulmana favorita sotto molti aspetti, anche con ripetute sanatorie, da molte forze politiche e dall’altra riforme che costringono i genitori al lavoro per un maggior numero di anni con l’aiuto di "mamma TV" come baby-sitter!