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SIGNORE  PENSACI TU

 

[29]Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia.

[30]Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati;

[31]non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!

Mt. 10,29

 

[25]Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?

[26]Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?

[27]E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?

[28]E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.

[29]Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.

[30]Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?

[31]Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?

[32]Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.

[33]Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.

[34]Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.

Mt. 6,29

 

Numerosi sono i passi della Sacra Scrittura con cui il Signore ci invita ad affidarci totalmente a Lui in piena e totale fiducia nel suo infinito Amore e nella sua indispensabile provvidenza. Anche la Madonna, da Medjugorje, insiste sull'importanza fondamentale dell'abbandono a Dio: datore di ogni bene per l'anima ed il corpo.

Però questo concetto viene, in pratica, disatteso da molti credenti che si agitano per ogni preoccupazione favorendo, di conseguenza, l'opera del demonio il quale cerca, in ogni modo, di sgretolare la nostra fiducia filiale in Dio Padre Onnipotente. Come Gesù stesso ha ispirato a Don Dolindo Ruotolo[1], l'abbandono a Dio, su cui insiste la Madre della sapienza, è essenziale per ottenere copiose grazie. Tale abbandono a Dio, come del resto ogni preghiera, diventa più efficace, come ci insegnano Montfort ed altri Santi, quando lo si effettua tramite l'intercessione del Cuore Immacolato di Maria Santissima: la Madonna purifica il nostro abbandono fiducioso a Dio dalle scorie delle imperfezioni e, arricchendolo con la sua specialissima intercessione, lo dona a Dio.

L'insegnamento che segue è stato scritto da Don Dolindo Ruotolo su ispirazione di Gesù stesso ed è una conferma piena di quanto insegnato nei salmi: la incrollabile fiducia in Dio Salvatore, Protettore, Liberatore e Redentore!. Tocca a noi credenti farne tesoro!

 

L'ATTO DI ABBANDONO[2]

 

"Perché VI CONFONDETE AGITANDOVI?. Lasciate a me la cura delle vostre cose e tutto si calmerà. Vi dico, in verità, che ogni atto di vero, ricco e completo abbandono in me, produce l'effetto che desiderate e risolve le situazioni spinose. Abbandonarsi a me non significa arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, volgendo poi a me una preghiera agitata perché io segua voi. E' cambiare l'agitazione in preghiera. Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell'anima, stornare il pensiero dalla tribolazione e rimettersi a me perché io solo operi, dicendo: pensaci Tu. E' contro l'abbandono la preoccupazione, l'agitazione e il volere pensare alle conseguenze di un fatto.

E' come la confusione che portano i fanciulli, che pretendono che la mamma non pensi alle loro necessità, e vogliono pensarci essi stessi, intralciando con le loro idee e le loro fisime infantili il suo lavoro. Chiudete gli occhi e lasciatevi portare dalla corrente della mia grazia, chiudete gli occhi e lasciatemi lavorare, chiudete gli occhi e pensate al momento presente, stornando il pensiero dal futuro come da una tentazione; riposate in me credendo alla mia bontà e vi giuro che per il mio amore che, dicendomi, con queste disposizioni, pensaci tu, io ci penso in pieno, vi consolo, vi libero, vi conduco. E quando debbo portarvi in una vita diversa da quella che vedete voi , io vi addestro, vi porto nelle mie braccia, vi faccio trovare, come bimbi addormentati nelle braccia materne, dall'altra riva. Quello che vi sconvolge e vi fa male immenso è il vostro ragionamento, il vostro pensiero, il vostro assillo ed il volere ad ogni costo provvedere voi a ciò che vi affligge.

Quante cose io opero quando l'anima, tanto nelle sue necessità spirituali quanto in quelle materiali, si volge a me dicendomi: pensaci tu!, e chiude gli occhi e riposa. Avete poche grazie quando vi assillate per produrle, ne avete moltissime quando la preghiera è affidamento pieno a me. Voi, nel dolore, pregate perché io operi, ma perché io operi come credete….Non vi rivolgete a me, ma volete che io mi adatti alle vostre idee, non siete infermi che domandano al medico la cura, ma gliela suggeriscono. Non fate così, ma pregate come vi ho insegnato nel Pater: sia santificato il tuo nome, cioè sii glorificato in questa mia necessità, venga il tuo regno, cioè tutto concorra al tuo regno in noi e nel mondo; sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra, cioè disponi tu in questa necessità come meglio ti pare, per la vita nostra terrena e corporale.

Se mi dite davvero: sia fatta la tua volontà, che è come dire: pensaci tu, io intervengo con tutta la mia onnipotenza e risolvo le situazioni più chiuse. Ti accorgi che il malanno incalza invece di decadere? Non ti agitare, chiudi gli occhi e dimmi con fiducia: sia fatta la tua volontà, pensaci tu! Ti dico che io ci penso e che intervengo come medico e compio anche un miracolo, quando occorre. Vedi che la situazione peggiora? Non ti sconvolgere; chiudi gli occhi e dì: pensaci tu! Ti dico che io ci penso, e che non c'è medicina più potente di un mio intervento d'amore.

Ci penso solo quando chiudete gli occhi.

Voi siete insonni, voi volete tutto valutare, tutto scrutare, a tutto pensare e vi abbandonate così alle forze umane e peggio agli uomini, confidando nel loro intervento. E' questo che intralcia le mie parole e le mie vedute. Oh, come io desidero da voi questo abbandono per beneficiarvi e come mi addoloro nel vedervi agitati!

Satana tende proprio a questo: ad agitarvi per sottrarvi alla mia azione e gettarvi in preda alle iniziative umane; confidate perciò in me solo, riposate in me, abbandonatevi a me in tutto. Io faccio miracoli in proporzione del pieno abbandono a me, e del nessun pensiero di voi. Io spargo tesori di grazia quando voi siete nella piena povertà. Se avete vostre risorse, anche poche, o se le cercate, siete nel campo naturale e seguite quindi un percorso naturale delle cose che è spesso intralciato da satana. Nessun ragionatore ha fatto miracoli, neppure tra i Santi. Opera divinamente chi si abbandona in Dio.

Quando vedi che le cose si complicano, dì con gli occhi dell'anima, chiusi: Gesù, pensaci tu! Fa così per tutte le tue necessità! Fate così tutti e vedrete grandi, continui e silenziosi miracoli! Ve lo giuro per il mio amore.

 

 

 

 

 

 



[1] Sacerdote napoletano vissuto e morto in concetto di santità.

[2] Recentemente pubblicato sulla rivista Teologica info@edizionisegno.it , gennaio-febbraio 2001, pag. 30