Libri scritti da Arrigo Muscio Lettera di un bambino
abortito alla madre La catechesi di satana
durante un recente caso di esorcismo |
Papalatria Così anche voi, quando avrete
fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili.
Abbiamo fatto quanto dovevamo fare" (Lc. 17,10). Mi meraviglio che così in
fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un
altro vangelo. Ma egli rispose: "Sta
scritto: Rispose Simon Pietro:
"Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". Ma egli, voltandosi, disse a
Pietro:” Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo
Dio, ma secondo gli uomini!” (Mt. 16,23) 792 Cristo « è il Capo del corpo, cioè della Chiesa » (Col 1,18).
È il Principio della creazione e della redenzione. Elevato alla gloria del
Padre, ha « il primato su tutte le cose » (Col 1,18),
principalmente sulla Chiesa, per mezzo della quale estende il suo regno su
tutte le cose. 793 Egli ci unisce alla sua pasqua. Tutte le
membra devono sforzarsi di conformarsi a lui finché in esse « non sia formato
Cristo » (Gal 4,19). « Per
questo siamo assunti ai misteri della sua vita. [...] Come il corpo al Capo
veniamo associati alle sue sofferenze e soffriamo con lui per essere con lui
glorificati » (Catechismo della Chiesa Cattolica). Sempre più spesso i mass media mostrano folle osannanti
nei confronti di un papa di loro gradimento. Se ad esempio un papa glissa
sulla radicalità evangelica e sulla totale aderenza di Gesù (fondatore e capo
della chiesa) alla Parola del Padre e, anziché citare l’eterna Parola di Dio,
preferisce utilizzare espressioni umane condivise, da libro “Cuore” (scritto
dal massone De Amicis http://it.wikipedia.org/wiki/Edmondo_De_Amicis
), la gran cassa di risonanza dei mass media illumina il suo operato. Se al
contrario un altro papa, o il medesimo, fa dichiarazioni che stonano nella
disinformazione organizzata, viene censurato. Le folle volubili che ad
esempio avevano osannato Giovanni Paolo II, per poi dimenticarlo prontamente
a favore del vescovo di Roma Francesco, si adeguano. Folle che pare abbiano
dimenticato non solo la bellezza della Parola di Dio, letta in occasione di
ogni messa ed applicata dai santi, ma pure le encicliche di altri papi;
quindi espressioni stupende come “Tutto quanto volete che gli uomini
facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i
Profeti” (Mt. 7,12 seg.) - frase motore del comportamento
attivo del cristiano - pare non siano mai state pronunciate. Folle che si
entusiasmano se un papa esordisce con “Buona sera”, anziché con il “Sia
lodato Gesù Cristo”. Purtroppo queste folle sono composte anche da
moltissimi cosiddetti fedeli. A chi però fedeli? Alla eterna Parola di Dio,
sempre meno citata nel mondo odierno? Oppure agli slogans
espressi dalla cultura dominante? Per effettuare una semplice ed efficace analisi basta
inserire nel colloquio con questi aficionados parole come: preghiera di
guarigione-liberazione-protezione-conversione, rosario, inferno, diavolo,
miracoli, adorazione eucaristica e della Croce, evangelizzazione, peccato
ecc. La reazione allergica e sdegnata
non tarda a manifestarsi dato che le parole in questione evocano concetti
ormai obsoleti o da rifiutare a favore del buonismo, del misericordismo,
del paradiso politico e, dulcis in fundo, della inutilità della predicazione
evangelica ad ogni creatura prevista nel Vangelo (Mc. 16,15 seg.). Ormai sta
passando il concetto che basti fare i bravi nel proprio orticello per
ottenere un posto in cielo, alla faccia di duemila anni di magistero della
Chiesa!. Opinione offensiva della sapienza divina, dato che qualcuno può
chiedersi per quale ragione Gesù Cristo (vero Dio e vero uomo) si è incarnato
ed è stato obbediente alla Parola del Padre fino alla Crocifissione. Non
poteva semplicemente consigliare gli uomini, come si usa ai nostri tempi, di
essere buoni e bravi nell’ambito del proprio credo; invitando i discepoli ad
evangelizzare solo gli atei? Espressioni poi del tipo “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv. 14,6) – “Chi ha visto me ha visto il Padre” (Gv. 14,10) – “Uno
solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo
Cristo Gesù, che ha dato se stesso per riscatto di tutti” (1 Tm 2,5) - “Gli dissero allora: "Che cosa dobbiamo
fare per compiere le opere di Dio?". Gesù rispose: "Questa è
l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato" (Gv, 6,28) ecc. sono foriere di accese contestazioni
ed è meglio archiviarle nel nome del dialogo, che ha soppiantato la
predicazione evangelica. In poche
parole, grazie all’amplificazione dei mass media, stiamo assistendo al culto
della personalità anche di personaggi della chiesa graditi al mondo. Il doveroso
rispetto quindi che si deve nei confronti di un Papa viene sostituito
dall’adorazione, al punto che la Parola di Dio passa in second’ordine; mentre
le folle entusiaste, che difficilmente adorerebbero Gesù Eucarestia con lo
stesso fervore mostrato nei confronti di un papa, percorrono molti Km per
osannare un uomo, di enorme importanza per la Chiesa, ma pur sempre solo un
uomo, soggetto come tutti noi al giudizio di Dio. Per meglio chiarire il concetto di papalatria
in sintonia con il mondo provate ad immaginare che cosa succederebbe se le
seguenti parole di Papa Pio XI, relative alla causa prima dell’assenza di
pace (ovviamente sempre valide, in quanto radicate nella Parola di Dio),
venissero pronunciate oggi da un altro pontefice “Senonchè della mancata pace e dei mali che conseguitano dall'accennata
mancanza, vi è una causa più alta insieme e più profonda; una causa che già
prima della grande guerra era venuta largamente preparandosi; una causa alla
quale l'immane calamità avrebbe dovuto essere rimedio, se tutti avessero
capito l'alto linguaggio dei grandi avvenimenti. Sta scritto nel libro di
Dio: qui dereliquerunt
Dominum consumentur
[15],
«….. Quelli che abbandonarono il Signore andranno consunti »; e non meno noto
è ciò che Gesù Redentore, Maestro degli uomini, ha detto: sine me nihil potestis facere [16], «
senza di me nulla potete fare » ; ed ancora: qui non colligit mecum,
dispergit [17], « chi non raccoglie meco,
disperde ».Queste divine parole si sono avverate ed ancora vanno avverandosi
sotto i nostri occhi. Gli uomini si sono allontanati da Dio e da Gesù Cristo
e per questo sono caduti al fondo di tanti mali; per questo stesso si logorano
e si consumano in vani e
sterili tentativi di porvi rimedio, senza neppure riuscire a raccogliere gli
avanzi di tante rovine. Si è voluto che fossero senza Dio e senza Gesù Cristo le leggi e i governi, derivando
ogni autorità non da Dio, ma dagli uomini; e con ciò stesso venivano meno
alle leggi, non soltanto le sole vere ed inevitabili sanzioni, ma anche gli
stessi supremi criteri del giusto, che anche il filosofo pagano Cicerone
intuiva potersi derivare soltanto, dalla legge divina. E veniva pure meno all'autorità
ogni solida base, ogni vera ed indiscutibile ragione di supremazia e di
comando da una parte, di soggezione e di ubbidienza dall'altra; e così la
stessa compagine sociale, per logica necessità, doveva andarne scossa e
compromessa, non rimanendole ormai alcun sicuro fulcro, ma tutto riducendosi
a contrasti ed a prevalenze di numero e di interessi particolari. Si volle
che non più Dio, non più Gesù Cristo presiedesse al primo formarsi della
famiglia, riducendo a mero contratto civile il matrimonio, del quale Gesù
Cristo ha fatto un Sacramento grande
[18],
con erigerlo a santo e santificante simbolo dell'indissolubile vincolo che a
Lui stesso lega la sua Chiesa. Ne rimase abbassata, oscurata e confusa nei
popoli tutta quella elevatezza e santità di idee e di sentimenti, di cui la
Chiesa aveva circondato fin dal suo primo formarsi questo germe della società
civile, che è la famiglia: la gerarchia domestica, e con essa la domestica
pace, andò sovvertita; sempre più minacciata e scossa la stabilità ed unità
della famiglia; il santuario domestico sempre più frequentemente profanato da
basse passioni e da micidiali egoismi, che tendono ad avvelenare ed inaridire
le sorgenti stesse della vita, non soltanto della famiglia, ma anche dei
popoli. Non si volle più Dio, né Gesù Cristo, né la dottrina sua nella
scuola, e la scuola, per triste ma ineluttabile necessità, divenne non
soltanto laica e areligiosa, ma anche apertamente atea e antireligiosa,
dovendo l'ignaro fanciullo presto persuadersi che nessuna importanza hanno
per la vita Dio e la Religione, di cui mai sente parlare, se non forse con
parole di vilipendio. Così, ed anche solo per questo, la scuola cessava di
guidare al bene, ossia di educare, privata di Dio e della sua legge, e della
stessa possibilità di formare le coscienze e le volontà alla fuga del male,
alla pratica del bene. Così veniva pur meno ogni possibilità di preparare
alla famiglia ed alla società elementi di ordine, di pace e di prosperità….” http://www.vatican.va/holy_father/pius_xi/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19221223_fin-dal-primo-momento_it.html
. Oppure venissero
pronunciate le seguenti parole del medesimo Papa relative alla fratellanza universale “….Un obiettivo non dissimile cercano di
ottenere alcuni per quanto riguarda l’ordinamento della Nuova Legge,
promulgata da Cristo Signore. Persuasi che rarissimamente si trovano uomini
privi di qualsiasi sentimento religioso, sembrano trarne motivo a sperare che
i popoli, per quanto dissenzienti gli uni dagli altri in materia di
religione, pure siano per convenire senza difficoltà nella professione di
alcune dottrine, come su un comune fondamento di vita spirituale. Perciò sono
soliti indire congressi, riunioni, conferenze, con largo intervento di
pubblico, ai quali sono invitati promiscuamente tutti a discutere: infedeli
di ogni gradazione, cristiani, e persino coloro che miseramente apostatarono
da Cristo o che con ostinata pertinacia negano la divinità della sua Persona
e della sua missione. Non possono certo ottenere l’approvazione dei cattolici
tali tentativi fondati sulla falsa teoria che suppone buone e lodevoli tutte
le religioni, in quanto tutte, sebbene in maniera diversa, manifestano e
significano egualmente quel sentimento a tutti congenito per il quale ci
sentiamo portati a Dio e all’ossequente riconoscimento del suo dominio.
Orbene, i seguaci di siffatta teoria, non soltanto sono nell’inganno e nell’errore,
ma ripudiano la vera religione depravandone il concetto e svoltano passo passo verso il naturalismo e l’ateismo; donde chiaramente
consegue che quanti aderiscono ai fautori di tali teorie e tentativi si
allontanano del tutto dalla religione rivelata da Dio…..” http://www.vatican.va/holy_father/pius_xi/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19280106_mortalium-animos_it.html . Verrebbe lodato o insultato? Immaginate infine, se le
seguenti parole del grande papa Leone XIII riportate nell’enciclica “Inimica
vis” venissero riproposte, che cosa
succederebbe “Preme
poi, in cosa di tanta importanza e dove la seduzione ai dì nostri è cosa
facile, che il cristiano si guardi dai primi passi, tema i più leggeri
pericoli, eviti ogni occasione, prenda le più sollecite precauzioni, usi
insomma, secondo il consiglio evangelico, pur serbando in cuore la semplicità
della colomba, tutta la prudenza del serpente. I padri e le madri di famiglia
si guardino dall'accogliere in casa e di ammettere all'intimità delle
confidenze domestiche persone ignote, o almeno quanto a religione non
conosciute abbastanza; procurino invece di accertarsi prima che sotto il
manto dell'amico, del maestro, del medico, o di altro benevolo non si celi un
astuto arruolatore della setta. Oh in quante
famiglie il lupo penetrò in veste d'agnello! Bella cosa sono le svariatissime società,
che oggi in ogni ordine di sociale attinenza con fecondità prodigiosa sorgono
da per tutto: società operaie, di mutuo soccorso, di previdenza, di scienze,
di lettere, di arti, e simiglianti; e quando siano
informate da buono spirito morale e religioso, tornano certamente proficue e
opportune. Ma poichè qui pure, anzi qui specialmente è penetrato e
penetra il veleno massonico, si abbiano per generalmente sospette, e si
evitino le società che, sottraendosi ad ogni influsso religioso, possono
facilmente essere dirette e dominate più o meno da massoni, come quelle che,
oltre a porgere aiuto alla setta, ne sono, può dirsi, il semenzaio e il
tirocinio. A società filantropiche, di cui non ben
conoscano la natura e lo scopo, non si ascrivano facilmente le donne senza
essersi prima consigliate con persone sagge e sperimentate, giacchè passaporto alla merce massonica è spesso quella
ciarliera filantropia, contrapposta con tanta pompa alla carità cristiana. Con gente sospetta di appartenere alla
massoneria o a sodalizi ad essa aggregati procuri ognuno di non aver amicizia
o dimestichezza: dai loro frutti li conosca e li fugga. E non solo di coloro
che, palesemente empi e libertini, portano in fronte il carattere della
setta, ma di quelli si eviti il tratto familiare, che si occultano sotto la
maschera di universale tolleranza, di rispetto a tutte le religioni, di
smania di voler conciliare le massime del Vangelo e le massime della
rivoluzione, Cristo e Belial, la Chiesa di Dio e lo
Stato senza Dio. Libri e giornali che stillano il tossico
dell'empietà e che attizzano negli umani petti il fuoco delle cupidigie
sfrenate e delle sensuali passioni; circoli e gabinetti di lettura, ove lo
spirito massonico si aggira cercando chi divorare, siano al cristiano, e ad
ogni cristiano, luoghi e stampa che fanno orrore…..” http://www.genitoricattolici.org/inimica%20vis.htm
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