Libri scritti da Arrigo Muscio Lettera di un bambino
abortito alla madre La catechesi di satana
durante un recente caso di esorcismo |
L’idolo del dialogo Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” Mc. 16,15 Da alcuni anni si assiste ormai alla sostituzione di Gesù Cristo e del Suo Vangelo con l’idolo del dialogo. Si potrebbe dire che non c’è bocca, anche ecclesiastica, che non proclami la necessità del dialogo. Mentre gli antichi profeti, in virtù della fede, dichiaravano davanti agli uomini (compresi i potenti della terra) “Dio dice…..” subendo persecuzioni e aggressioni (Eb. 11,1 seg.), gli attuali “seguaci” di Cristo preferiscono i comodi salotti massmediatici per diffondere il culto del dialogo. Intendiamoci, come ho spiegato nel mio scritto “predicazione
e dialogo” , il dialogo è uno strumento di democrazia che occupa un ruolo
fondamentale nelle relazioni umane. In mancanza di dialogo prosperano le
incomprensioni, le prevaricazioni, le imposizioni ecc.; ma questo strumento
di democrazia trova un limite invalicabile nella Parola di Dio che è
superiore, pur nel rispetto del libero arbitrio, di
qualsiasi altra necessità umana. Un cristiano quindi, e a maggior ragione le
autorità religiose, dovrebbero sempre anteporre in ogni discorso ed in ogni
azione umana l’eterna Parola
di Dio. Non è infatti possibile abdicare alla Stessa in nome del dialogo.
La Parola del Signore sarà sempre sovrana ed in base ad essa saremo tutti
giudicati. Non saremo quindi giudicati in base al dialogo, ma solo in
relazione alla Parola. In nome del dialogo non si parla quasi più di Gesù
Cristo (vero Dio e vero Uomo) e della Santissima Trinità, ma soltanto di Dio
in modo da non irritare i credenti in altre religioni, soprattutto gli
islamici. Sempre in nome del dialogo vengono censurati (anche in campo
ecclesiastico!) i miracoli; sia quelli del Vangelo sia quelli operati dai
discepoli di Gesù Cristo. Per non parlare della Madonna, dei santi (pensiamo
ad Halloween che si festeggia negli oratori e in qualche chiesa come è
successo negli Usa in modo, volenti o nolenti, da offuscare le sante
celebrazioni dei santi e dei defunti). In nome del dialogo anche le alte
gerarchie della Chiesa si inchinano di fronte alle pretese dei fedeli di
altre religioni. Potremmo logicamente proseguire con ulteriori esempi, ma
lasciamo comunque alla fantasia dei lettori il compito di completare
l’elenco. Ci basta evidenziare, per contrasto, che le lacrime di sangue della
Madonna confermano anche il peccato di idolatria di molti cristiani (tra cui
numerosi preti e vescovi) che a Gesù Cristo e alla Sua incomparabile Parola
di salvezza, guarigione, conforto, liberazione, amore, servizio ecc. hanno
preferito il culto del dialogo ad ogni costo che porta soltanto alla rinuncia
dei nostri valori a favore di quanti sono avversi a Gesù Cristo - Chi è il menzognero se non colui che nega
che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio.
Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua
fede nel Figlio possiede anche il Padre" (1 Gv 2, 22-23) - "Da
questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che
Gesù è venuto nella carne(7), è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù,
non è da Dio. Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito,
viene, anzi è già nel mondo." (1 Gv 4, 2 seg.) - "Poiché molti sono
i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali non riconoscono Gesù venuto
nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo! Fate attenzione a voi stessi,
perché non abbiate a perdere quello che avete conseguito, ma possiate
ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non si attiene alla dottrina
del Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il Padre
e il Figlio. Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non
ricevetelo in casa e non salutatelo; poiché chi lo saluta partecipa alle sue
opere perverse" - . (Gv cap.7) Che cosa fare quindi per contrastare tale andazzo? Vivere e diffondere
i messaggi che
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