Libri scritti da Arrigo Muscio Lettera di un bambino
abortito alla madre La catechesi di satana
durante un recente caso di esorcismo |
The Island “La clonazione umana va giudicata
negativamente anche in relazione alla dignità della persona clonata, che
verrà al mondo in virtù del suo essere "copia" (anche se solo copia
biologica) di un altro essere: questa pratica pone le condizioni per una
radicale sofferenza del clonato, la cui identità psichica rischia di essere
compromessa dalla presenza reale o anche solo virtuale del suo
"altro". Né si può ipotizzare che possa valere la congiura del
silenzio, che, come già notava Jonas, sarebbe
impossibile e altrettanto immorale: poiché il "clonato" è stato
generato in quanto assomiglia a qualcuno che "valeva la pena" di
clonare, su di lui si appunteranno non meno nefaste aspettative e attenzioni,
che costituiranno un vero e proprio attentato alla sua soggettività
personale. Se
il progetto della clonazione umana intende arrestarsi "prima"
dell'impianto in utero, cercando di sottrarsi almeno ad alcune delle
conseguenze che abbiamo finora segnalato, esso si presenta ugualmente
ingiusto da un punto di vista morale. Infatti la proibizione della clonazione limitata
al fatto di impedire la nascita di un bambino clonato, permetterebbe comunque
la clonazione dell'embrione-feto, implicherebbe la sperimentazione su
embrioni e feti ed esigerebbe la loro soppressione prima della nascita,
rivelando un processo strumentale e crudele nei confronti dell'essere umano. Tale
sperimentazione è in ogni caso immorale per l'arbitraria finalizzazione del
corpo umano (ormai decisamente pensato come una macchina composta da pezzi) a puro strumento di ricerca. Il corpo umano è
elemento integrante della dignità e dell'identità personale di ognuno ed è
illecito usare la donna come fornitrice di ovuli su cui attuare esperimenti
di clonazione. Immorale
perché anche nel caso dell'essere clonato siamo in presenza
di un "uomo", sebbene allo stadio embrionale. Contro
la clonazione umana vanno inoltre riportate tutte le ragioni morali che hanno
portato sia alla condanna della fecondazione in vitro in quanto tale, sia al
biasimo radicale nei confronti della fecondazione in vitro destinata soltanto
alla sperimentazione. Il
progetto della "clonazione umana" rappresenta la terribile deriva a cui è spinta una scienza senza valori ed è segno del
profondo disagio della nostra civiltà, che cerca nella scienza, nella tecnica
e nella "qualità della vita" i surrogati del senso della vita e
della salvezza dell'esistenza. La
proclamazione della "morte di Dio", nella vana speranza di un
"oltreuomo" porta con sé un risultato
chiaro: la "morte dell'uomo". Non si può infatti
dimenticare che la negazione della creaturalità
umana lungi dall'esaltare la libertà dell'uomo genera nuove forme di
schiavitù, nuove discriminazioni, nuove e profonde sofferenze. La clonazione
rischia di essere la tragica parodia dell'onnipotenza di Dio. L'uomo, a cui Dio ha affidato, donandogli libertà ed intelligenza,
il creato, non trova limiti alla sua azione dettati soltanto
dall'impossibilità pratica: questi limiti deve sapere porseli da solo nel
discernimento tra il bene e il male. Ancora una volta all'uomo è chiesto di
scegliere: tocca a lui decidere se trasformare la tecnologia in uno strumento
di liberazione o diventarne egli stesso lo schiavo introducendo nuove forme
di violenza e di sofferenza. Si
deve rimarcare ancora una volta la differenza che esiste tra la concezione
della vita come dono di amore e la visione dell'essere umano ritenuto come
prodotto industriale. Fermare
il progetto della clonazione umana è un impegno morale che deve anche sapersi
tradurre in termini culturali, sociali, legislativi. Il progresso della
ricerca scientifica è infatti altra cosa
dall'emergere del dispotismo scientistico, che oggi
sembra prendere il posto delle antiche ideologie. In un regime democratico e
pluralistico, la prima garanzia nei confronti della libertà di ognuno si
attua nel rispetto incondizionato della dignità dell'uomo, in tutte le fasi
della sua vita e al di là delle doti intellettuali o fisiche di cui gode o di
cui è privato. Nella clonazione umana viene a cadere la condizione necessaria
per qualsiasi convivenza: quella di trattare l'uomo sempre e comunque come
fine, come valore e mai soltanto come un puro mezzo o semplice oggetto”. “Pontificia
Accademia per la vita” http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/864.php?index=864&po_date=24.06.1997%20%20&lang=sp Il film di Michael Bay, che “stranamente” non è stato sponsorizzato
e “montato” come certe scemenze, è assai emblematico. Si tratta infatti, a nostro parere, di un film denuncia della
manipolazione sull’uomo (per la trama, i trailer ed altri aspetti del film si
rimanda al sito ufficiale del medesimo http://wwws.warnerbros.it/theisland/youhavebeenchosen.html
). La trama del film sottolinea infatti alcuni
aspetti sconvolgenti: a) la creazione di cloni per fornire degli
organi di ricambio a clienti molto ricchi; b) la scelta, quindi, di mammona anziché di Dio; c) la superbia scientifica; d) le coperture politiche; e) le coperture filantropiche “servono per
curare le leucemie ecc.” f)
l’educazione
mentale e omogenea dei cloni; g) il segreto assoluto (pena la morte); h) l’utilizzo dei mass media per creare
disinformazione (assai illuminanti i videoclip relativi all’isola e quelli dell’annunciatrice
che legge i nomi dei “fortunati” ecc). Con tale cocktail
è quindi chiaro che il film non poteva certamente
essere sponsorizzato da parte dei soloni di questo
mondo che “giace sotto il potere del maligno” (1 Gv.
5,19). Qualcuno potrebbe
pensare che il film “Island” sia solo fantascienza,
ma se consultiamo la seguente documentazione il
dubbio che si tratti solo di fantascienza è assai atroce! Trance formation
of America http://www.genitoricattolici.org/trance.htm Satanismo, pedofilia, commercio d’organi e
sacrifici umani http://www.geocities.com/Athens/Atlantis/3592/storia/doc_4.htm
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