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IL DIALOGO CON L’ISLAM

 

[6]Gli disse Gesù: <<Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

[7]Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto>>.

[8]Gli disse Filippo: <<Signore, mostraci il Padre e ci basta>>.

[9]Gli rispose Gesù: <<Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?

[10]Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.

[11]Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.

[12]In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre.

[13]Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio.

[14]Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

[15]Se mi amate, osserverete i miei comandamenti.

[16]Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre,

[17]lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi.

Gv. 14,6

 

[7]Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo, i quali  non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e  l'anticristo!

[8]Fate attenzione a voi stessi, perché non abbiate a  perdere quello che avete conseguito, ma possiate ricevere una  ricompensa piena.

[9]Chi va oltre e non si attiene alla dottrina del  Cristo, non possiede Dio. Chi si attiene alla dottrina, possiede il  Padre e il Figlio.

[10]Se qualcuno viene a voi e non porta questo  insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo;

[11]poiché chi lo  saluta partecipa alle sue opere perverse.

2Gv. Cap. 7

 

Si ode e si legge sempre più spesso che per risolvere il problema del terrorismo è essenziale approfondire il dialogo con l’islam, in particolare con l’islam moderato. Ma è possibile questo dialogo?

Cercherò di fornire una risposta sia in termini religiosi sia da un punto di vista laicista.

Dialogo religioso

 

Il “dialogo” religioso può solo sfociare nella conversione di una parte o dell’altra (ovviamente da cattolico auspico sempre la conversione universale in Cristo Salvatore e Redentore del mondo) dal momento che le posizioni sono totalmente antitetiche.

Noi cattolici, infatti, adoriamo la Santissima Trinità: quindi Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo. La nostra religione:

a)      è stata costituita da Gesù Cristo (vero Dio e vero uomo) che ne è il capo;

b)      è stata (e lo è ancora in molti casi) predicata mediante un’accompagnatoria di segni e prodigi a conferma della divinità di Gesù. Chi poteva, infatti, mediante la Parola, comandare gli elementi naturali (tempesta sedata), resuscitare i morti, cacciare i demoni, profetizzare e guarire ogni sorta di infermità se non Dio stesso Creatore dell’universo mediante la Parola (Gen. 1,1 seg.)?

c)      viene “ravvivata” mediante gli interventi di Maria Santissima mediante apparizioni straordinarie che non aggiungono nulla alla Rivelazione, ma ci richiamano alla conversione e alla comunione con Gesù Cristo.

L’islam la pensa in modo diametralmente opposto tant’è che accusa i cristiani di politeismo in quanto adoratori della (non per loro!) Santissima Trinità. Quindi, mentre noi ci inginocchiamo davanti a Gesù Eucaristia e al Crocifisso, loro non solo se ne guardano bene dal farlo, ma spesso richiedono la rimozione del Crocifisso (considerato un “semplice cadavere appeso ad una Croce”, come dichiarato dal presidente dell’Unione Musulmani italiani, Adel Smith).

Inoltre la religione cristiana è propositiva “In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città” (Mt. 10,11 seg.), mentre quella islamica è impositiva (basta leggere il Corano).

Per meglio approfondire le differenze tra la nostra Sacra Scrittura ed il Corano consiglio la lettura dei seguenti documenti:

1)      “Islam e cristianesimo” della Conferenza episcopale dell’Emilia Romagna – ed. Cei;

2)      “Cristiani, mussulmani, ebrei, hanno lo stesso Dio? No!” del Sacerdote Luigi Villa – Ed. Civiltà – tel. e  fax 0303700003;

3)      “Gesù e Maometto” di Daniel Mariano – Ed. Segno;

4)      “Noi predichiamo Cristo Crocifisso” di Padre Raniero Cantalamessa – Ed. Ancora.

Di conseguenza l’unico dialogo religioso possibile, data l’incolmabile differenza, consiste nel rispettoso “docete” universale di Cristo “E Gesù, avvicinatosi, disse loro: - Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt. 28,18 seg.)

 

Dialogo laicista

 

Anche il dialogo laicista risente della differenza abissale tra i valori occidentali di derivazione cristiana e quelli mussulmani che sono inscindibilmente fusi con la ch’aria. Mentre nel mondo occidentale opera la distinzione tra la convinzione religiosa e quella laicista al punto che il sistema politico e burocratico degli Stati occidentali agisce non solo in completa autonomia dai valori cristiani ma spesso in antitesi con essi, nel mondo islamico questo dualismo non è concepibile in quanto lo Stato deve comunque agire in sintonia con la legge coranica (che per i mussulmani ha un valore eterno, non suscettibile quindi di modificazioni come molti occidentali si ostinano a credere).

A tal proposito cito:

1) una sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha sancito l’incompatibilità della ch’aria con la Convenzione per i diritti dell’uomo “ (31 luglio 2001 - Requêtes nos 41340/98, 41342/98, 41343/98, 41344/98)

1.      « …La Cour reconnaît que la Charia, reflétant fidèlement les dogmes et les règles divines édictées par la religion, présente un caractère stable et invariable. Lui sont étrangers des principes tels que le pluralisme dans la participation politique ou l’évolution incessante des libertés publiques. La Cour relève que, lues conjointement, les déclarations en question qui contiennent des références explicites à l’instauration de la Charia sont difficilement compatibles avec les principes fondamentaux de la démocratie, tels qu’ils résultent de la Convention, comprise comme un tout. Il est difficile à la fois de se déclarer respectueux de la démocratie et des droits de l’homme et de soutenir un régime fondé sur la Charia, qui se démarque nettement des valeurs de la Convention, notamment eu égard à ses règles de droit pénal et de procédure pénale, à la place qu’il réserve aux femmes dans l’ordre juridique et à son intervention dans tous les domaines de la vie privée et publique conformément aux normes religieuses. En outre, les déclarations qui concernent le souhait de fonder un « ordre juste » ou un « ordre de justice » ou « ordre de Dieu », lues dans leur contexte, même si elles se prêtent à diverses interprétations, ont pour dénominateur commun de se référer aux règles religieuses et divines pour ce qui est du régime politique souhaité par les orateurs. Elles traduisent une ambiguïté sur l’attachement de leurs auteurs pour tout ordre qui ne se base pas sur les règles religieuses. Dès lors, selon la Cour, un parti politique dont l’action semble viser l’instauration de la Charia dans un Etat partie à la Convention peut difficilement passer pour une association conforme à l’idéal démocratique sous-jacent à l’ensemble de la Convention…. ».

2.      L’opinione del prof. Avv. On. Taormina riportata nell’articolo “Taormina: l'islam buono non esiste. Dialogare è impossibile” - Libero 31-1-2003.

 

Vista quindi l’impossibilità del dialogo, come la Storia ci insegna da duemila anni, esistono solo due antitetiche possibilità:

a)      l’islam si convertirà al cristianesimo;

b)      il cristianesimo e con esso tutto l’occidente sarà convertito all’islam, con quanto ne conseguirà!

Il Cardinal Biffi e con lui la Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna hanno ben evidenziato lo scontro di civiltà antitetiche che è in atto con buona pace di quanti pensano che il dialogo con l’islam sia possibile.

Concludendo l'allarme lanciato dal vescovo di Smirne, Mons. Bernardini, alla presenza del Papa, durante il sinodo dei vescovi acquista quindi i contorni di un sinistro presagio. Il vescovo ha citato «un autorevole personaggio musulmano» che avrebbe detto ai suoi interlocutori cristiani: «Grazie alle vostre leggi democratiche vi invaderemo, grazie alle nostre leggi religiose vi domineremo». E ha aggiunto: «Il dominio è già cominciato con i petroldollari, usati per costruire moschee e centri culturali nei paesi cristiani dell'immigrazione islamica, compresa Roma. Come non vedere un chiaro programma di espansione e di riconquista?». Il dialogo con l'Islam, secondo Mons. Bernardini, rischia di risultare «un dialogo tra sordi». Ovviamente «bisogna distinguere la minoranza fanatica dalla maggioranza tranquilla, ma questa, ad un ordine dato in nome di Allah o del Corano, marcerà senza esitazioni». Mons. Bernardini ha proposto la convocazione di «un Sinodo o un simposio di vescovi» per affrontare il problema degli islamici nei paesi cristiani e ha lanciato un monito: «Non si conceda mai ai musulmani una chiesa cattolica per il loro culto, perché questo ai loro occhi è la prova più certa della nostra apostasia»