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DIFENDIAMO ABELE

Leggiamo spesso sui mass media che vi è una grande animazione nel chiedere l'abolizione della pena di morte per i delinquenti. Particolarmente attiva al riguardo è l'associazione "Nessuno tocchi Caino" nata, secondo il Giornale (28/12/98), da una costola del partito radicale; raccoglie al proprio interno anche ex terroristi. Comprendiamo di conseguenza il desiderio di costoro di eliminare la pena di morte per quanti commettono reati gravi. Tuttavia, per quanto si discuta, la pena di morte riguarda solo i condannati per gravissimi delitti! Ad appoggiare questa iniziativa od altre similari vi sono anche molti cattolici dimentichi che il Catechismo della Chiesa Cattolica, firmato da papa Giovanni Paolo II nel 1992, al cap. 2266 prevede che "….L'insegnamento tradizionale della Chiesa ha riconosciuto fondato il diritto ed il dovere della legittima autorità pubblica di infliggere pene proporzionate alla gravità del delitto, senza escludere, in casi di estrema gravità, la pena di morte…". Noi non vogliamo entrare nel merito della liceità o meno della pena di morte (risposta che lasciamo al Magistero della Chiesa); desideriamo invece solo ricordare ai molti cattolici che anche il recente pronunciamento del Magistero della Chiesa la consente. E rammentiamo inoltre che lo stesso Magistero della Chiesa, con a capo il papa (Evangelium vitae), considera l'aborto (pena di morte comminata a degli innocenti) come abominevole delitto. Ma di ciò i cosiddetti cristiani sembrano non accorgersene in quanto sono costantemente impegnati a manifestare per l'eliminazione della pena di morte per i delinquenti. Non solo! Ma ve ne sono alcuni che marciano fianco a fianco con coloro che hanno firmato petizioni e si sono attivati per il riconoscimento della legge sull'aborto (che per noi cattolici costituisce un moderno e legalizzato genocidio)!

Ma di Abele chi si preoccupa?! Di tutte le vittime di stupri, omicidi, rapine, violenze varie? Chi si agita affinché venga comminata una giusta pena (senza distinzione, ad esempio, tra reati politici e comuni! I reati sono sempre reati!) a chi ha violato la legge ed elargita un'equa riparazione per le vittime innocenti?! Non dobbiamo infatti dimenticare che se da un lato Dio è infinita misericordia per quanti, debitamente pentiti dei loro peccati, si appellano alla medesima, dall'altro lato è anche perfetta giustizia. Virtù che il Signore con imparziale giudizio amministra nei confronti di coloro che non si pentono del male fatto. "Il violento dev'essere punito, se lo risparmi lo diventerà ancor di più" (Pr. 19,18/19) ammonisce l'eterna Parola di Dio. Tutto il contrario di quanto avviene ai nostri giorni, soprattutto in Italia, dove la cultura del permissivismo cerca di giustificare ogni misfatto onde non provvedere, con una giusta pena, ad esercitare la giustizia secondo gli insegnamenti divini. E ridurre la credibilità nella giustizia umana, psicologicamente induce a dubitare anche della giustizia divina….e quindi dell'inferno per gli empi!