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E-mail: arrigomu@tin.it

Internet:  http://space.tin.it/associazioni/armuscio

 

Lettera aperta

 

INTERNET E SITI HARD

 

Appaiono sempre più frequentemente notizie riguardo a internet che, facendo riferimento ad alcune non ben precisate statistiche, sottolineano l'esistenza di numerosi siti porno i quali, sempre secondo tali statistiche, verrebbero visitati da molti navigatori. In base a tali notizie sembrerebbe che il passatempo principale degli internauti sia quello di visitare i siti hard.

A questo proposito desideriamo esternare le nostre idee al riguardo, per amore di verità.

1)      Che sul web esistano siti pornografici è vero, tant'è che la nostra Associazione ne ha segnalati alcuni alle Autorità (quelli per intenderci che permettono la visione immediata di immagini pornografiche senza alcun filtro per i minori - es. carta di credito - se non quello della semplice dichiarazione d'essere maggiorenni; il che è una barzelletta!) ed altri vengono costantemente denunciati dal telefono arcobaleno di don Noto (soprattutto quelli che nascondono materiale pedofilo) con la speranza di ottenere da parte delle Autorità controlli ed interventi sempre più efficaci, onde usufruire di una rete più pulita.

2)      Che i minori comunque non debbano navigare sul web senza controlli da parte di un familiare è altrettanto vero e salutare in quanto possono effettuare anche "incontri pericolosi". Il "lupo cattivo" delle favole, che modernamente assume le sembianze anche di un pedofilo ben mimetizzato, esiste  pure sul web, come hanno dimostrato alcuni episodi di cronaca!

 

Ciò premesso è comunque indispensabile precisare che:

 

1)      per poter accedere ad internet ed alla posta elettronica è comunque necessario utilizzare una password che un genitore non deve far conoscere ai figli minorenni. Ma di questa possibilità non viene quasi mai data notizia se non dalle riviste specializzate!

2)      Internet sta diventando un gigantesco mass media e contiene, oltre ai siti hard (la parabola della zizzania vale per tutti gli ambienti), anche numerosissima documentazione (culturale, informativa, di svago ecc.) fornita sia da molti mass media e sia da altre agenzie informative (pubbliche e private).

3)      Il ricorso ad internet viene incoraggiato dalle Autorità pubbliche (comprese quelle scolastiche) di molti paesi.

4)      Su internet circolano liberamente tutte le manifestazioni di pensiero e tutte le notizie senza subire le censure che molti mass media applicano alle ideologie sgradite (soprattutto se di matrice squisitamente cattolica) e non, ovviamente, alle teorie che invece desiderano promuovere e alle quali è concesso ampio spazio d'opinione.

5)      Anche in molti degli stessi mass media che pongono in risalto la navigazione erotica nei siti web circola materiale hard. Basti pensare ai numerosi film porno-erotici, proiettati anche in prima serata, da molte emittenti pubbliche e private (che non prevedono, diversamente da internet, il filtro di una password!); alle numerose videocassette porno-erotiche di corredo a giornali e riviste; alle immagini erotiche che arricchiscono molte riviste "per tutti" (per farsene un'idea basta osservare certe edicole che somigliano sempre più, per le immagini rappresentate, a vetrine di sexy shop!). Ma per gli stessi non viene sottolineata la possibilità di una più libera "navigazione" hard (in quanto non soggetta, diversamente da internet, comunque ad una password che giuridicamente dev'essere gestita da maggiorenni); con l'ulteriore differenza che in internet bisogna, salvo rare eccezioni di siti subdolamente "mascherati", cercare appositamente quelli porno-erotici, mentre molti mass media spesso propinano immagini erotiche mescolate al resto!

Non possiamo quindi tacere un sospetto. E' innegabile che internet, pur con gli aspetti negativi evidenziati, permette la circolazione anche di informazione, cultura e notizie non soggetta ai tagli di quella silenziosa censura che invece blocca le idee sgradite; censura esercitata, tollerata o non criticata da quanti invece si stracciano le vesti allorchè si invoca un controllo per la tutela dei minori. Che l'incremento di internet dia fastidio a certa disinformazione organizzata  che tenta, demonizzandola, di scoraggiare quindi il ricorso ad un mezzo che sicuramente dimostra d'essere più democratico di certi mass media?