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LA CROCE VITTORIOSA

Quando si parla di croce viene subito da pensare ad un peso insopportabile da portare per poter essere un buon cristiano. Questo dolorismo che imperversa in campo cattolico è d’ostacolo alla diffusione del Vangelo che letteralmente significa "lieto annuncio". Anche durante le celebrazioni eucaristiche, nel momento della preghiera comune dei fedeli, spesso siamo invitati a pregare "...affinché gli ammalati sopportino la loro condizione.....". E ciò contrasta con la stessa testimonianza del Vangelo in cui tutti gli ammalati che hanno chiesto con fede la guarigione a Gesù sono stati guariti. Anzi, il Signore stesso ha raccomandato ai credenti di imporre le mani ai malati per ricevere la loro guarigione (Mc. 16,16 seg.), garantendo che avrebbe accompagnato la predicazione evangelica con segni e prodigi. Già nell’Antico Testamento vi è un invito esplicito di Dio a non avvilirsi nella malattia, ma a pregarLo per ottenere la guarigione (Sir. 38). I salmi sono una testimonianza continua dell’intervento misericordioso di Dio in ogni necessità umana: guarigione da ogni male, protezione, consiglio ecc.. Gesù, la Parola incarnata, ne è un esempio concreto e la Madonna conferma nelle sue apparizioni l’invito del Vangelo. Infatti le vere apparizioni mariane sono accompagnate da numerose guarigioni spirituali e fisiche e da prodigi. Pensiamo ad esempio a Lourdes, luogo di guarigione spirituale e fisica per eccellenza.

Ma allora il Signore cosa intende con il termine croce? La persecuzione morale ed in tanti casi fisica nei confronti di quanti predicano il Vangelo e non la sociologia umana. Gesù ha promesso la guarigione a quanti gliela chiedono con fede e costanza (ad es. Mt. 18,19 - 7,7 - Mc 11,24 ecc.), ma ha altresì promesso la persecuzione a coloro che predicano la verità evangelica nella sua integrità. Lui stesso, prima della morte in croce (necessaria per la nostra salvezza), è stato deriso, insultato, oltraggiato perché (obbediente al Padre e non agli uomini, diversamente l’avrebbero costituito re o sommo sacerdote) insisteva nell’insegnamento di Dio. S. Paolo e molti altri apostoli e discepoli hanno subito ogni forma di ostracismo. In tempi recenti pensiamo a Padre Pio ed alle persecuzioni che ha ricevuto anche, e soprattutto, all’interno della Chiesa (microfono nel confessionale, divieto di celebrare la messa in pubblico, condanne del S. Uffizio ecc.). Pensiamo pure alle difficoltà che incontrano quei sacerdoti che predicano il Vangelo ed obbedienti agli inviti del Signore impongono le mani agli ammalati per ottenerne la guarigione o per scacciare i demoni. Sono trattati quasi da appestati o da eretici! Ben diverso è il trattamento riservato ai "sociologi della chiesa" che, dimenticando gli insegnamenti dei libri sapienziali della Bibbia, predicano quanto piace al mondo! Occupano i salotti televisivi e trovano sempre qualche mass media ben disposto ad offrire spazio alle loro opinioni.

Non dobbiamo dimenticare, anche se ciò non viene mai evidenziato, che con la crocifissione di Gesù è stata crocifissa anche la Parola incarnata di Dio (Giovanni 1,1 e seg.). Parola che è poi risorta gettando nello sconcerto gli aguzzini, perché Gesù ha vinto il mondo(Giovanni 16,33) e quindi anche satana che ne è il principe!