Presidenza

Del Consiglio dei ministri

Dipartimento per gli affari sociali

 

Al Dott. Arrigo Muscio

Presidente Associazione

Genitori Cattolici

 

4 ottobre ’99

 

P.C. presidenza della Repubblica

Segretariato generale

Ufficio per gli affari giuridici

e le relazioni costituzionali

 

Egregio presidente

Con Sua lettera del 28 luglio u.s., facendo riferimento ad una sentenza emessa dalla Corte di Cassazione in materia di “spinello di gruppo”, ha richiesto, fra gli altri, l’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri perché siano formulate leggi più chiare e riformati i criteri di selezione e di promozione dei giudici.

Desidero, al riguardo, informarLa che il Governo non ha poteri coercitivi nei confronti della magistratura e che la funzione legislativa è esercitata dal Parlamento, al quale, peraltro, Ella ha già indirizzato il Suo esposto.

La prego di gradire i più cordiali saluti.

Il CAPO DI GABINETTO

(DOTT. Guido Bolaffi)

 

 

Spett.

Presidenza

Del Consiglio dei ministri

Dipartimento per gli affari sociali

 

Alla cortese attenzione del dott. Guido Bolaffi

 

13-10-99

 

La ringrazio per la Sua risposta del 4 ottobre 1999.

Mi permetto però farLe presente che nella mia precedente lettera indirizzata anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri chiedevo di:

a)       formulare leggi più chiare e meno soggette alle varie interpretazioni;

b)       riformare i criteri di selezione e promozione dei giudici affinchè i medesimi giudichino secondo il senso comune della maggioranza dei cittadini che comunque, in una democrazia, devono rappresentare.

Se è vero che il potere legislativo spetta primariamente al Parlamento, è altrettanto vero che la Costituzione permette al Governo (art. 71) anche "l'iniziativa delle leggi" e di intervenire, "in casi straordinari di necessità ed urgenza" (art. 77), mediante decreti legge (subito operativi come ad es. i famosi “decreti catenaccio”) che debbono poi essere convertiti in legge dal Parlamento. Trattandosi, a nostro parere, di un caso di interesse pubblico urgente (la salute psico-fisica dei giovani è, infatti, un problema di importanza generale come del resto anche la tutela della sicurezza dei cittadini) che, a nostro parere, necessita di intervento urgente, il Governo può intervenire con decreti legge sull’esempio di passati governi che li hanno utilizzati in altri casi, tra cui le pensioni. Gli stessi ministri dell’Interno e di Grazia e Giustizia potrebbero poi presentare, sempre con urgenza, disegni di legge ad hoc. Ad esempio, l’impegno profuso da esponenti di Governo nel famoso caso Baraldini potrebbe essere esteso alla tutela della salute di migliaia di giovani!

In attesa quindi che anche il governo provveda in merito secondo le competenze stabilite dalla Costituzione porgo,

cordiali saluti.

 

Il Presidente

Dr. Arrigo Muscio