La liberalizzazione degli orari dei negozi

 

[12] Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato.
[13] Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro,
[14] ma il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te.

(Dt. 5,12 seg.)

[1] Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
(Qoelet 3,1)

 

Domenica è sempre festa. Festa per la sospensione del lavoro servile e professionale, cioè per il riposo dalla fatica consueta, che lega l’attività alle cose profane e vincola la libertà personale agli interessi economici e sociali. Esprimiamo un riconoscimento al merito di chi è obbligato a prestare la sua opera ed il suo tempo per servizio indispensabile alla comune necessità, anche nei giorni festivi. Ma ricordiamo sempre ch’essi sono festivi: e non solo destinati al riposo fisico, o allo svago dello spirito, ma destinati anche principalmente al respiro dell’anima, cioè al momento religioso. «Ricordati di santificare la festa», predica il perenne precetto della legge divina….

(Paolo VI -  http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/angelus/1977/documents/hf_p-vi_ang_19770724_it.html )

 

2176 La celebrazione della domenica attua la prescrizione morale naturalmente iscritta nel cuore dell'uomo « di rendere a Dio un culto esteriore, visibile, pubblico e regolare nel ricordo della sua benevolenza universale verso gli uomini ». 116 Il culto domenicale è il compimento del precetto morale dell'Antica Alleanza, di cui riprende il ritmo e lo spirito celebrando ogni settimana il Creatore e il Redentore del suo popolo.

(Catechismo della Chiesa Cattolica http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c1a3_it.htm )

 

“Vai a dire a quelli di Adro che dove tu mi vedi sia costruita una chiesa; che santifichino le feste; che non bestemmino più il nome santo di Dio e che si astengano dagli altri peccati….”

Apparizione della Madonna della Neve (Adro-Brescia) dell’8 luglio 1519

 

 “Vi ho dato sei giorni per lavorare, io mi sono riservato il settimo e voi non volete concedermelo. E inoltre, i carrettieri non sanno giurare senza mettere di mezzo il nome di mio Figlio. Queste sono le due cose che tanto appesantiscono il braccio di mio Figlio”

Apparizione della Madonna a La Salette http://lasalette.cef.fr/spip.php?article379

 

Ho inserito questa necessaria premessa per dimostrare che la paventata liberalizzazione degli orari dei negozi va in senso opposto alle richieste del Cielo. Tattica che, unitamente alla riforma delle pensioni e alla eliminazione dell’art. 18, tende a distruggere le famiglie o a creare notevoli problemi alle medesime.

Consentire, come proposto dal governo, la totale libertà di orario contribuisce allo strangolamento delle piccole e medie imprese commerciali (in larga parte familiari) che non possono certamente competere con la possibilità dei centri commerciali di stabilire dei turni; turni che, se estesi alla notte, creano comunque problemi personali, familiari e sociali .

Già gli orari previsti attualmente sono più che sufficienti per coprire le esigenze dei cittadini. I Centri commerciali, che sono presenti un po’ ovunque e che vendono praticamente di tutto, hanno orari che permettono ad un lavoratore medio di gestire la spesa (si veda come esempio il seguente orario applicato da un centro commerciale situato in un paese ai confini di una città http://www.auchan.it/PuntiVendita/Pagine/centro-commerciale-le-rondinelle-auchan-roncadelle.aspx ). Di conseguenza un lavoratore medio, come ripeto, e i pensionati non hanno certo alcun problema a recarsi in tali centri. Non dobbiamo poi dimenticare che diversi centri commerciali permettono di effettuare la spesa on line (con ampia scelta di orario di consegna come si può verificare dal seguente esempio http://www.esselungaacasa.it/ecommerce/verifyDeliverySlot.do  ).

Ciò premesso non si capisce quindi la necessità di tale liberalizzazione o meglio se ne comprende il disegno occulto esaminando i principali risvolti negativi della medesima:

a)      problemi economici con rischio chiusura delle piccole e medie imprese familiari che gestiscono i negozi;

b)      disagi alle famiglie (soprattutto tra marito e moglie) in quanto gli orari troppo estesi (anche di notte!) provocano problemi di coppia. I coniugi rischiano di non vedersi quasi più a causa di orari incompatibili tra loro e distribuiti su tutta la settimana (domeniche e festivi compresi!):

c)      difficoltà di gestione dei figli piccoli che rischiano di non essere seguiti dai genitori, impegnati in orari inconciliabili, ma dai programmi televisivi;

d)     impossibilità a creare una famiglia da parte dei giovani coinvolti da tali orari.

E’ chiaro che tale inutile liberalizzazione oltre a provocare stress, depressioni, dissidi familiari e problemi economici è un attacco alla famiglia prevista da piano di Dio, “giustificato” da inesistenti necessità e da esempi esteri ancora più paganizzati di noi. Se a ciò uniamo, come ripeto, la riforma delle pensioni e l’ eliminazione dell’art. 18 , il disegno diventa chiaro anche per i ciechi. Un disegno che, alla luce di quanto riportato in premessa, non è certamente divino, ma foriero di castighi di Dio!

Che cosa fare quindi?  “Pregare, pregare, pregare” come ripetutamente raccomandato dalla Madonna da Medjugorje ed osservare l’eterna Parola di Dio, in base alla quale saremo tutti giudicati, compresi i nostri governanti! 

 

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