La
liberalizzazione degli orari dei negozi [12] Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il
Signore Dio tuo ti ha comandato. (Dt. 5,12 seg.) [1] Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo
tempo per ogni faccenda sotto il cielo. Domenica è sempre
festa. Festa per la sospensione del lavoro servile e
professionale, cioè per il riposo dalla fatica consueta, che lega l’attività
alle cose profane e vincola la libertà personale agli interessi economici e
sociali. Esprimiamo un riconoscimento al merito di chi è obbligato a prestare
la sua opera ed il suo tempo per servizio indispensabile alla comune
necessità, anche nei giorni festivi. Ma ricordiamo sempre ch’essi sono
festivi: e non solo destinati al riposo fisico, o allo svago dello spirito,
ma destinati anche principalmente al respiro dell’anima, cioè al momento
religioso. «Ricordati di santificare la festa», predica il perenne precetto
della legge divina…. (Paolo VI - http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/angelus/1977/documents/hf_p-vi_ang_19770724_it.html
) 2176 La celebrazione della domenica
attua la prescrizione morale naturalmente iscritta nel cuore dell'uomo « di
rendere a Dio un culto esteriore, visibile, pubblico e regolare nel ricordo
della sua benevolenza universale verso gli uomini ». 116 Il culto
domenicale è il compimento del precetto morale dell'Antica Alleanza, di cui
riprende il ritmo e lo spirito celebrando ogni settimana il Creatore e il
Redentore del suo popolo. (Catechismo della
Chiesa Cattolica http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c1a3_it.htm
) “Vai a dire a quelli
di Adro che dove tu mi vedi sia costruita una chiesa; che santifichino le
feste; che non bestemmino più il nome santo di Dio e che si astengano dagli
altri peccati….” Apparizione della
Madonna della Neve (Adro-Brescia) dell’8 luglio 1519 “Vi ho dato sei giorni per lavorare, io mi
sono riservato il settimo e voi non volete concedermelo. E inoltre, i
carrettieri non sanno giurare senza mettere di mezzo il nome di mio Figlio.
Queste sono le due cose che tanto appesantiscono il braccio di mio Figlio” Apparizione della
Madonna a La Salette http://lasalette.cef.fr/spip.php?article379
Ho
inserito questa necessaria premessa per dimostrare che la paventata
liberalizzazione degli orari dei negozi va in senso opposto alle richieste
del Cielo. Tattica che, unitamente alla riforma delle pensioni
e alla eliminazione
dell’art. 18, tende a distruggere le famiglie o a creare notevoli
problemi alle medesime. Consentire,
come proposto dal governo, la totale libertà di orario contribuisce allo
strangolamento delle piccole e medie imprese commerciali (in larga parte
familiari) che non possono certamente competere con la possibilità dei centri
commerciali di stabilire dei turni; turni che, se estesi alla notte, creano
comunque problemi personali, familiari e sociali . Già
gli orari previsti attualmente sono più che sufficienti per coprire le
esigenze dei cittadini. I Centri commerciali, che sono presenti un po’ ovunque
e che vendono praticamente di tutto, hanno orari che permettono ad un
lavoratore medio di gestire la spesa (si veda come esempio il seguente orario
applicato da un centro commerciale situato in un paese ai confini di una
città http://www.auchan.it/PuntiVendita/Pagine/centro-commerciale-le-rondinelle-auchan-roncadelle.aspx
). Di conseguenza un lavoratore medio, come ripeto, e i pensionati non hanno
certo alcun problema a recarsi in tali centri. Non dobbiamo poi dimenticare
che diversi centri commerciali permettono di effettuare la spesa on line (con
ampia scelta di orario di consegna come si può verificare dal seguente
esempio http://www.esselungaacasa.it/ecommerce/verifyDeliverySlot.do ). Ciò
premesso non si capisce quindi la necessità di tale liberalizzazione o meglio
se ne comprende il disegno occulto esaminando i principali risvolti negativi
della medesima: a)
problemi economici con rischio chiusura delle piccole e
medie imprese familiari che gestiscono i negozi; b)
disagi alle famiglie (soprattutto tra marito e moglie) in
quanto gli orari troppo estesi (anche di notte!) provocano problemi di
coppia. I coniugi rischiano di non vedersi quasi più a causa di orari
incompatibili tra loro e distribuiti su tutta la settimana (domeniche e
festivi compresi!): c)
difficoltà di gestione dei figli piccoli che rischiano di
non essere seguiti dai genitori, impegnati in orari inconciliabili, ma dai
programmi televisivi; d)
impossibilità a creare una famiglia da parte dei giovani
coinvolti da tali orari. E’
chiaro che tale inutile liberalizzazione oltre a provocare stress,
depressioni, dissidi familiari e problemi economici è un attacco alla
famiglia prevista da piano di Dio, “giustificato” da inesistenti necessità e
da esempi esteri ancora più paganizzati di noi. Se a ciò uniamo, come ripeto,
la riforma delle
pensioni e l’ eliminazione
dell’art. 18 , il disegno diventa chiaro anche per i ciechi. Un disegno
che, alla luce di quanto riportato in premessa, non è certamente divino, ma
foriero di castighi
di Dio! Che
cosa fare quindi? “Pregare, pregare,
pregare” come ripetutamente raccomandato dalla Madonna da Medjugorje ed
osservare l’eterna Parola di Dio, in base alla quale saremo tutti giudicati,
compresi i nostri governanti!
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