I due sensi di colpa
Esistono due
tipologie di sensi di colpa. Quelli ispirati da Dio e quelli stimolati da
satana. Cercherò di spiegare la differenza.
I sensi
di colpa ispirati dallo Spirito Santo.
Mia
nonna affermava spesso “Chi conosce il peccato? Il rimorso della coscienza”.
Confermava con tale frase che esistono dei sensi di colpa legati ad un
comportamento violativo della eterna Parola di Dio. Chi agisce in tal senso
avverte un disagio interiore il quale, ispirato dallo Spirito Santo, tenta di
spingere la persona a rimediare. Innanzitutto con una richiesta di perdono a
Dio e poi cercando di eliminare, per quanto possibile, il male provocato. Chi
ad esempio ha ingiustamente denigrato il prossimo (spesso in campo lavorativo)
deve cercare di rimediare al danno fatto. La casistica è ovviamente ampia e
ognuno può ben immaginare i comportamenti che gli uomini possono adottare a
danno del rapporto con Dio, in primis, e poi a danno del prossimo. Bullismo,
diffamazioni, soprusi, bestemmie, adulteri, violenze di ogni genere,
corruzioni, ladrocini, messe nere, spiritismo ecc. sono solo degli esempi.
I
sensi di colpa che derivano da questi comportamenti sono utili per
intraprendere un cammino di conversione e di guarigione interiore e fisica,
magari con l’aiuto di un bravo sacerdote (assai raro di questi tempi!) o di uno
psicoterapeuta cattolico. Per sapere comunque come comportarci è fondamentale
leggere ogni giorno l’eterna Parola di Dio dopo la preghiera e sforzarci di
viverla.
I sensi di colpa ispirati da satana
Accanto
ai sensi di colpa positivi esistono invece numerosi sensi di colpa ispirati da
satana che hanno lo scopo di creare disagio nelle persone colpite. Anche questi
sensi di colpa sono in contrasto con l’eterna Parola di Dio, ma in maniera
difforme dai primi.
Molte
persone sono ad esempio indotte a sentirsi in colpa se non esercitano
l’accoglienza che è doverosa certamente, ma in senso biblico. Chi non vuol
lavorare, chi delinque, chi desidera distruggere i nostri valori ecc. non
dev’essere accolto, ma rispedito nel Paese d’origine. Di fronte ad un giovane
che allunga la mano per l’elemosina e non chiede un lavoro non bisogna temere
di rifiutare ciò che tutti gli altri devono invece guadagnarsi col sudore della
fronte. Quanti pregano, soprattutto il Rosario, non devono sentirsi in colpa se
“tali pratiche” sono considerate obsolete dai preti modernisti. Lo stesso
dicasi di quanti chiedono con insistenza al Signore le grazie per se stessi e
per gli altri. Non devono sentirsi colpevoli se non si tengono strette le
patologie, ma cercano di trovare (come insegna la Scrittura) rimedio alle
medesime sia con l’aiuto del medico, se possibile, sia con interventi soprannaturali.
La legittima difesa, se proporzionale, è appunto legittima e chi la esercita
non deve sentirsi come un lebbroso. San Michele Arcangelo vien rappresentato
con la spada e con satana sotto i suoi piedi.
Senza sensi di colpa, indotti dai profeti di Baal che occupano spesso
certi salottini mass mediatici, i genitori devono educare e redarguire i figli
disubbidienti come c’insegna la Bibbia. I sacerdoti devono sentirsi in colpa se
non impongono le mani per ottenere le guarigioni e le liberazioni, non se lo
fanno. Non devono sentirsi in colpa quanti non “adorano” Bergoglio, ma adorano
invece Dio e antepongono l’eterna Parola di Dio a quella degli uomini (fossero
pure papi). Di esempi se ne possono fare a bizzeffe, ma credo che sia ormai
chiaro che la regola matematica per stabilire se un senso di colpa è
d’ispirazione divina o diabolica è proprio l’eterna Parola di Dio, da non
confondere con quella degli uomini (non importa quale veste indossino). La
conoscenza-meditazione della Bibbia, accompagnata dalla preghiera, ci insegna
quali sono i comportamenti in sintonia con la medesima e quelli in sintonia con
il mondo. L’osservanza di questi ultimi provoca il monito di Gesù applicato al
papa Pietro e quindi a tutti noi “Lungi da me satana” http://www.genitoricattolici.org/lungi.htm
A.M.