Se mi sbaglio mi corigerete
Papa Giovanni Paolo II, affacciandosi al balcone di S.
Pietro, espresse l’invito ad essere
corretto in caso di errori http://www.youtube.com/watch?v=M3MqglsDoT4
, in piena sintonia con l’eterna Parola di Dio "Ora
quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del vangelo,
dissi a Cefa in presenza di tutti: <<Se tu, che
sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi
costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?"Gal.
2,14.
In obbedienza sia
alla Sacra Scrittura sia all’invito diretto espresso da Papa Giovanni Paolo II
mi permetto, sempre alla luce dell’eterna Parola di Dio, alcune considerazioni relative
al nuovo Papa Francesco (oh meglio, al nuovo vescovo di Roma come Lui ama
definirsi), con la speranza che possano servire almeno come spunto di
riflessione per quanti non le condivideranno. Premettendo (e ciò è altamente
positivo) che l’attuale Papa parla spesso di Gesù e non soltanto di un Dio
“condiviso” (cioè non evangelico), che cita il demonio senza alcun timore
d’essere deriso, che non esita ad utilizzare esempi di vita evangelica concreta
(il caso della nonna e della signora anziana “teologa”), non posso esimermi dal
sottolineare quanto segue:
a) Papa Bergoglio
ha deciso di assumere il nome Francesco in ossequio al grandissimo santo nato
in Italia. Sappiamo che S. Francesco può essere definito il “giovane ricco”
che, diversamente dal personaggio evangelico, ha lasciato veramente tutto per
seguire il Signore, vivendo in tal modo la radicalità evangelica. Ci saremmo
quindi aspettati che al posto del saluto “Buona sera” http://www.youtube.com/watch?v=toHwn9cABlM impartito dal balcone di S. Pietro avesse,
sull’esempio di Papa Giovanni Paolo II, esclamato “Sia lodato Gesù Cristo”.
Anche perché se tale espressione non viene pronunciata dal vicario di Cristo
chi la deve pronunciare? Le espressioni “Buon giorno” e “Buona sera” possiamo
infatti tranquillamente lasciarle ai pagani bene educati o utilizzarle in altre
occasioni.
b)
Nell’omelia
pronunciata dal Papa http://www.leggioggi.it/2013/03/19/lomelia-di-papa-francesco-il-testo-integrale non si fa alcun accenno alle chiavi del
Regno affidate da Gesù a Pietro e, quindi ai suoi successori, ma il potere
conferito a Pietro viene ascritto soltanto alla richiesta d’amore di Gesù e al dovere
di servizio “Oggi, insieme con la festa di san Giuseppe, celebriamo
l’inizio del ministero del nuovo Vescovo di Roma, Successore di Pietro, che
comporta anche un potere. Certo, Gesù Cristo ha dato un potere a Pietro, ma di
quale potere si tratta? Alla triplice domanda di Gesù a Pietro sull’amore,
segue il triplice invito: pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle. Non
dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio e che anche il Papa per
esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo
vertice luminoso sulla Croce; deve guardare al servizio umile, concreto, ricco
di fede, di san Giuseppe e come lui aprire le braccia per custodire tutto il
Popolo di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità, specie i più
poveri, i più deboli, i più piccoli, quelli che Matteo descrive nel giudizio
finale sulla carità: chi ha fame, sete, è straniero, nudo, malato, in carcere (cfr Mt 25,31-46)….”. Tale
omissione non è certamente di poco conto dato che il catechismo della chiesa
cattolica così lo spiega “553 Gesù
ha conferito a Pietro un potere specifico: « A te darò le chiavi del regno dei
cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò
che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli » (Mt 16,19). Il « potere delle chiavi » designa l'autorità
per governare la casa di Dio, che è la Chiesa. Gesù, « il Buon Pastore » (Gv 10,11), ha confermato questo
incarico dopo la risurrezione: « Pasci le mie pecorelle » (Gv 21,15-17). Il potere di « legare e sciogliere » indica
l'autorità di assolvere dai peccati, di pronunciare giudizi in materia di
dottrina, e prendere decisioni disciplinari nella Chiesa. Gesù ha conferito
tale autorità alla Chiesa attraverso il ministero degli Apostoli 308 e
particolarmente di Pietro, il solo cui ha esplicitamente affidato le chiavi del
Regno”.
c)
Il
giovedì Santo papa Francesco, rompendo una tradizione, ha voluto lavare i piedi
a dei giovani condannati a pene detentive. Non risulta, salvo errore, che i
medesimi si fossero dichiarati pentiti dei loro misfatti. Non solo, ma li ha
lavati e baciati anche a due musulmani mentre il Vangelo ci insegna (e ciò vale
eternamente) che il Signore ha effettuato la lavanda dei piedi soltanto ai
discepoli, invitandoli alla Sua opera messianica, come ben spiegato da papa
Giovanni Paolo II “Tuttavia Gesù convince l’apostolo. La lavanda dei piedi è sì una
funzione di servizio, ma è anche espressione e segno della partecipazione
a tutta l’opera messianica di Cristo. Pietro non lo vede ancora. “Se non
ti laverò, non avrai parte con me” (Gv 13, 8). Pietro
ancora non comprende; ma il suo cuore è già tutto rivolto all’opera
messianica di Cristo: a ciò che vuole Cristo. Per questo dice: “Non solo
i piedi, ma anche le mani e il capo!” (Gv 13, 9). Cristo lava i piedi a Pietro e
a tutti gli apostoli. Fra poco, a ricordo e a imitazione di quel gesto del
Signore, laverò i piedi a dodici sacerdoti che concelebrano con me nella
liturgia eucaristica di questa sera. La lavanda dei piedi da parte di Gesù agli
apostoli fu un’introduzione alla Cena pasquale.
Questa funzione di servizio deve confermare ancora una volta che Gesù non è
venuto nel mondo per essere servito, ma per essere egli stesso servitore: lui
il Maestro e il Signore. Gli apostoli devono pensare e agire similmente: “Vi ho
dato . . . l’esempio” (Gv 13, 15) http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/homilies/1985/documents/hf_jp-ii_hom_19850404_cena-domini_it.html
. Personalmente avremmo preferito che papa Francesco li avesse lavati a dei
poveri pensionati cattolici che, con grandi sacrifici ed oppressi dai moderni
ricchi epuloni, hanno allevato ed educato i propri figli.
d)
Con la scelta del nome
Francesco ci saremmo aspettati un’applicazione del mandato di Cristo “Gesù disse
loro: "Andate in tutto il mondo e
predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà
salvo, ma chi non crederà sarà condannato.
E questi saranno i segni che accompagneranno
quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni,
parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno
qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi
guariranno". Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto
in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono
dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola
con i prodigi che l'accompagnavano”. Mc 16,15
seg. Ci saremmo quindi aspettati, sull’esempio di Gesù e degli apostoli, l’utilizzo
di preghiere di guarigione per gli ammalati e di liberazione a vantaggio di
eventuali posseduti; non dei semplici baci. Gesù infatti non ha baciato, ma ha
imposto le mani. Tenuto poi particolarmente conto che papa Francesco ha
sperimentato concretamente l’imposizione delle mani su se stesso quando era
cardinale, come si può vedere dalla fotografia riportata nel seguente link http://giacintobutindaro.org/wp-content/uploads/2013/03/BergoglioEcumenico06.06.jpg
e) Riguardo ai poveri ci aspettiamo che
prima o poi sottolinei primariamente la povertà di quanti non conoscono e non
accettano Gesù Cristo come Dio e Signore e quindi vivono nelle tenebre (Gv. 1,1 seg.).
f) Attendiamo inoltre che difenda come
poveri anche i pensionati, i lavoratori, i disoccupati, i giovani che non
trovano lavoro, le famiglie; vittime dei ricchi epuloni moderni e di ideologie
anticristiane.
g) Aspettiamo che denunci la povertà
provocata dolosamente dai poteri occulti che sono a servizio del demonio “Disse loro Gesù: "Se Dio fosse vostro Padre,
certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me
stesso, ma lui mi ha mandato. Perché non comprendete il mio linguaggio?
Perché non potete dare ascolto alle mie parole, voi che avete per padre il
diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida
fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in
lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della
menzogna” (Gv. 8,42).
h) Attendiamo infine che denunci le opere
della massoneria, come fecero altri Papi, che influenza le scelte economiche,
politiche, sociali, informative nel mondo ed anche nel Bel Paese.
i) Ci aspettiamo infine che faccia
chiarezza riguardo a quanti si proclamano cattolici (soprattutto per raccattare
voti), ma compiono opere o sostengono ideologie in aperto contrasto con la
Sacra Scrittura (aborto, droga libera, matrimoni ed adozioni gay, ecc.).
Ci aspettiamo questo
ed altro da chi ha deciso liberamente di prendere il nome di Francesco,
richiamandosi a S. Francesco di Assisi che visse radicalmente il Vangelo.
Arrigo Muscio