San
Umberto Eco
[26]
Guai quando tutti gli uomini diranno bene
di voi.
Allo stesso modo
infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.
Lc 6,26
Per
molti giorni siamo stati bombardati dal panegirico che i mass media hanno
riservato ad un santo laicista: Umberto Eco.
Della
scomparsa dello scrittore si sono occupati un po’ tutti ed in maniera
ripetitiva. Molti politici, personaggi dello spettacolo e gente comune si sono
recati in processione per l’estremo commiato.
Se
tutte queste persone si recassero in pellegrinaggio a Lourdes, a Fatima o in
qualche altro santuario mariano l’Italia non sarebbe un Paese barzelletta, in
cui persone non votate dal popolo italiano comandano senza che l’Europa
massonica abbia qualcosa da ridire. Poiché Umberto Eco, a prescindere dai suoi
talenti, non è certamente Dante Alighieri mi sono chiesto come mai tanto
interesse per lui. Una risposta l’ho ricavata dall’intervista che a suo tempo gli fece Messori.
Un personaggio che ragiona in tal modo, soprattutto dopo essere stato
cattolico, è un santo che l’orchestra laicista evidenzia in ogni modo.
Ma
ciò che mi ha maggiormente incuriosito è stata la frase di Eco riportata dall’Osservatore Romano “«Se
un giorno arriverò in paradiso e potrò incontrare Dio ho due possibilità. Se è
quello vendicativo dell’Antico Testamento, volto le spalle e me ne vado
all’inferno. Se invece è quello del Nuovo Testamento, beh, allora abbiamo letto
gli stessi libri e parliamo la stessa lingua. Ci intenderemo”. Una frase assai
istruttiva che ci fa capire la conversione di Eco dal suo cattolicesimo al laicismo. Infatti il “Dio del Nuovo
Testamento” che ha dato la Sua vita per tutti, anche per Umberto Eco, è un dono
del “Dio dell’Antico testamento”. Basta leggere alcuni passi biblici per
capirlo “Allora il Signore Dio disse al serpente: "Poiché tu hai fatto
questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame e più di tutte le bestie
selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni
della tua vita. Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la
sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno"
(Gen 1,14) - E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù
disse: "Tutto è compiuto!". E, chinato il capo, spirò..(Gv. 19,30) - Gli rispose Gesù: "Se uno mi ama,
osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e
prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; la
parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato (Gv. 14,23). - Gesù diceva: "Padre, perdonali, perché
non sanno quello che fanno" (Lc. 23,34). - [25] Gesù rispose loro:
"Ve l'ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre
mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perché non siete mie
pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla
mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può
rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa sola" (Gv. 10,25) ecc.
Ciò
premesso saremmo curiosi di sapere su quali basi fosse fondato il cristianesimo
di Eco. Sappiamo infatti che anche nella chiesa (soprattutto quella
modernista), a tutti i livelli, vi sono concezioni del cristianesimo che con la
Sacra Scrittura ed il magistero costante della chiesa c’entrano come i cavoli a
merenda, per cui i vangeli predicati sono svariati: quello veramente di Gesù
Cristo, quello massonico, quello new age ecc. Se così
non fosse lo Spirito Santo non avrebbe ammonito tutte le generazioni
con quanto segue “Mi meraviglio che così
in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un
altro vangelo. In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni
che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Orbene, se anche noi
stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi
abbiamo predicato, sia anàtema! L'abbiamo già detto e
ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete
ricevuto, sia anàtema! Infatti, è forse il favore degli
uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di
piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore
di Cristo!” (Gal. 1,6 seg.)
Curiosa
infine è l’espressione di Eco in riferimento al giorno del giudizio, molto
probabilmente solo sarcastica, in quanto nel giorno del giudizio non ci sarà la
possibilità di discutere. Un’anima dannata ha affermato durante un esorcismo, in
riferimento a chi va all’inferno, che in quel giorno “Si sente la Sua voce che
ci mostra tutto il male fatto e tutte le volte che abbiamo rifiutato la Sua
grazia ed una forza ci allontana da Lui”. E l’inferno è quell’ambientino
descritto nella visione di Fatima, santuario in cui i papi vanno in
pellegrinaggio, dove i gorgheggi dei dannati sono quelli che si possono
ascoltare in questo video https://www.youtube.com/watch?v=vtcdMRK1r_A Speriamo
che Umberto Eco si sia convertito nel momento finale della sua vita e sia
quindi sfuggito al coro dei “cantori” infernali del video. Infatti, checché si
dica, per gli atei impenitenti
non c’è posto in Cielo http://www.genitoricattolici.org/ateo.htm
A.M.