Lettera aperta a Papa Francesco

 

Parla “Francesco”!

 

1] Mi disse: "Figlio dell'uomo, alzati, ti voglio parlare". 
[2] Ciò detto, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. 
[3] Mi disse: "Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. 
[4] Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice il Signore Dio. 
[5] Ascoltino o non ascoltino - perché sono una genìa di ribelli - sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro. 
[6] Ma tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver paura delle loro parole; saranno per te come cardi e spine e ti troverai in mezzo a scorpioni; ma tu non temere le loro parole, non t'impressionino le loro facce, sono una genìa di ribelli. 
[7] Tu riferirai loro le mie parole, ascoltino o no, perché sono una genìa di ribelli. 
[8] E tu, figlio dell'uomo, ascolta ciò che ti dico e non esser ribelle come questa genìa di ribelli; apri la bocca e mangia ciò che io ti do". 
[9] Io guardai ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegò davanti a me; era scritto all'interno e all'esterno e vi erano scritti lamenti, pianti e guai. 

Ez. 2,1 seg.

 

"Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla casa d'Israele. 
[17] Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. 
[18] Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. 
[19] Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato. 

Ez. 3,16

 

[6] Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. 
[7] In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. 
[8] Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! 
[9] L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! 
[10] Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!”

Gal. 1,6 seg.

 

[18] Giovanni diceva a Erode: "Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello". 

Mc. 6,18

 

 

Da quando è salito al soglio pontificio, che pare aver accettato ob torto collo tant’è che sembra prediligere l’appellativo di vescovo di Roma anziché quello di Papa, alcune iniziative pro gay sono proseguite con maggior veemenza. Iniziative strombazzate sui vari mass media e quindi anche a sua conoscenza. Ha fatto certamente scalpore, a seguito dell’approvazione del matrimonio gay in Francia, il lamento della cittadina francese che ha affermato in occasione di un’intervista televisiva “Non posso neanche chiamarmi madre, ma solo genitore!”. La dittatura gay http://www.genitoricattolici.org/news/dittatura%20gay.htm  in Francia, non paga d’aver ottenuto l’approvazione giuridica del matrimonio gay, ha “imposto” l’obbligo a quanti non la pensano come loro di non appellarsi madre o padre, ma genitore uno e genitore due. Un assurdo che non trova in natura alcuna equivalenza dato che nel regno animale i ruoli tra maschio e femmina sono ben definiti e, grazie a Dio, non disciplinati dalla legge umana! Basti ad esempio osservare i documentari relativi ai “nostri progenitori scimmie” (progenitori secondo ovviamente gli atei!!) e verificare che la femmina ha un ruolo ben preciso come ben preciso è quello del maschio.

Anche nel nostro bel paese (martoriato dalla disoccupazione, dalla povertà, dall’ingiustizia, dalla delinquenza, dagli stupri, dalla droga, dalla desolazione morale, dal carrierismo, dall’opportunismo, dalla corruzione, dall’indifferenza religiosa, dagli insulti a Gesù Cristo come avvenuto recentemente a Roma - sotto il Suo naso -  mediante la pubblica parodia blasfema della Consacrazione Eucaristica tramite un profilattico ecc.) pare che la preoccupazione principale per alcune autorità di rilievo sia la rivendicazione dei diritti gay.

Noi cattolici sappiamo bene che in base all’eterna Parola di Dio, alla patristica e al magistero papale http://www.genitoricattolici.org/gay.html vige la condanna morale dell’omosessualità (ma forse Radio vaticana se l’è dimenticato o non è d’accordo con l’eterna Parola di Dio dato che scrive riguardo al film  La Vie d’Adele C'è poi “La Vie d’Adele” di Abdellatif Kechiche, che si cimenta in una lettura fortemente contemporanea del melodramma. Articolato su due momenti della vita di una donna, la fine dell’adolescenza e l’inizio della vita adulta, il film è un’esplorazione della passione femminile. Adèle legge Marivaux e s’interroga sull’amore. Sente il bisogno di un sentimento forte e alla fine trova nella sessualità femminile ciò che cerca. Il film è interpretato da Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos”.
http://it.radiovaticana.va/news/2013/05/23/festival_del_cinema_di_cannes:_tre_film_tra_passato_e_presente/it1-694709), ma sappiamo altrettanto bene che il “popolo di dura cervice” ha bisogno di costanti richiami. 

Di conseguenza, pensando a quanto avrebbe detto S. Francesco d’Assisi, a cui Lei si richiama, se vivesse nel nostro tempo o a S. Giovanni Battista e a tutti i profeti, Le diciamo: “Parla “Francesco”! Parla, anche se non riceverai più gli applausi del mondo, ma soltanto quelli di Dio!”. Mia nonna,  “teologa” come Sua nonna e come quella nonna da Lei citata agli inizi del Suo pontificato, mi diceva sempre “Chi tace acconsente!”.

 

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