Papa Francesco
L’esordio di Papa Francesco indubbiamente ha sorpreso tutti ed i commenti a suo riguardo sono innumerevoli.
La scelta del nome:
ha immediatamente evocato il concetto di povertà e di umiltà e tali virtù hanno preso il sopravvento anche nei commenti cattolici.
Cerchiamo però di meglio comprendere l’esordio rivoluzionario del nuovo Papa che, se continua con tale passo, farà rizzare i capelli in testa a molti cosiddetti cattolici.
a) San Francesco d’Assisi rappresenta non soltanto le virtù sopra ricordate, ma soprattutto la radicalità evangelica. San Francesco può essere considerato la concretizzazione evangelica del giovane ricco. Diversamente dal giovane ricco, S. Francesco si è completamente spogliato d’ogni bene per porsi al totale servizio di Dio. San Francesco ha cercato di convertire anche i musulmani, in osservanza del precetto di Cristo “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato”.
b) San Francesco è stato invitato direttamente da Dio con le seguenti parole “Francesco, va e ripara la mia chiesa che, come vedi, è tutta in rovina!”
c) San Francesco è stato un esempio sublime di totale osservanza evangelica, di servizio a Dio e al prossimo.
La richiesta di recitare il Padre Nostro
Ha spiazzato, con la recita dell’orazione insegnataci direttamente da Gesù, tutti i modernisti che considerano la preghiera un semplice optional valido solo per beghine.
L’Ave Maria
Ha valorizzato il ruolo di Maria Santissima (Regina dell’Universo) quale mediatrice di grazie (Santo Monfort) presso il Sacro Cuore di Gesù.
La recita del Gloria
Ha rammentato l’importanza della preghiera alla Santissima Trinità che differenzia la religione cattolica dalle altre.
L’invito alla folla
di pregare per lui
Ha dimostrato umilmente, come uomo, d’essere bisognoso di preghiere per meglio assolvere il suo compito e per ottenere le grazie spirituali e fisiche di cui necessita.
Ha ripetutamente
citato il diavolo
Spiazzando i modernisti, che non credono più al diavolo (preti
e vescovi compresi), ha citato il maligno più volte. Addirittura l’ha
considerato l’ispiratore del pessimismo e dell’amarezza “Non cediamo mai al
pessimismo e a quell'amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno e allo
scoraggiamento”. Una
frase utilissima per gli specialisti della mente che, sedotti dalle teorie
atee, ignorano o censurano l’influenza nefasta del maligno riguardo alle
depressioni le quali, per essere
guarite, necessitano sia di preghiere di liberazione sia di cure appropriate
(mediche e/o cognitive comportamentali di matrice cristiana).
La
sua predicazione, con al centro la fede
in Cristo e la Croce, e la sua opinione
sui temi caldi (gay, aborto, idolatria del denaro ecc.) non faranno certamente
gioire i modernisti, i buonisti e i solidaristi.
Se
tali premesse dovessero continuare, certamente la Chiesa riceverà un vero
rinnovamento in Cristo.