La canonizzazione dei
santi combattenti nella storia della chiesa
Hai spianato la
via ai miei passi,
i miei piedi non
hanno vacillato.
Ho inseguito i
miei nemici e li ho raggiunti,
non sono tornato
senza averli annientati.
Li ho colpiti e non
si sono rialzati,
sono caduti
sotto i miei piedi.
Tu mi hai cinto
di forza per la guerra, hai piegato sotto di me gli avversari".
Salmo 18,37 seg.
"Un altro idolo è che i cristiani debbano andare d’accordo a
qualsiasi costo con tutti. Basterà a questo proposito notare quanto sia
antievangelico e rovinoso l’uso assolutizzato del principio che bisogna
guardare più a ciò che ci unisce che non a ciò che ci divide. Se ciò che ci
differenzia è la divinità di Cristo o la sua resurrezione non è giusto non parlarne
più per rispetto dei non cristiani e per amore del quieto vivere".
Cardinale Giacomo
Biffi
Esiste un libro
il cui titolo è “La canonizzazione dei santi combattenti nella storia della
chiesa” del quale ovviamente non si parla, in quanto fa stecca nel coro del
pacifismo che ha ormai inquinato, con il misericordismo bergogliano, la nostra
società. Nel medesimo vengono elencati
diversi santi che sono stati dei combattenti prima d’essere proclamati tali.
Campione dei santi combattenti è San Michele Arcangelo che rappresenta
l’emblema del guerriero per Dio contro satana. A seguire possiamo citare Santa
Giovanna D’Arco, Ignazio di Loyola ecc. La dottoressa Silvana De Mari ha
spiegato che anche S. Giuseppe era un guerriero https://www.youtube.com/watch?v=cYIqgnwCvF4
. Nel libro vengono riportati anche diversi episodi che hanno riguardato
gli interventi di difesa nei confronti delle invasioni islamiche (basti citare
la battaglia di Lepanto sostenuta con la preghiera del Rosario dal papa San Pio
V oppure l’intervento del Beato Marco D’Aviano in occasione dell’assedio turco
di Vienna http://www.unavox.it/Documenti/Doc0888_Preghiera_di_Marco_d%27Aviano.html). Purtroppo la corrente pacifista,
soprattutto se a senso unico, è penetrata anche nella chiesa la quale sembra
vergognarsi dei santi combattenti e dimentica che il cristiano dev’essere per
forza un combattente. Il combattimento contro il diavolo, le sue tentazioni e
le eresie è un compito prioritario tant’è che lo Spirito Santo insegna “Per il
resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi
dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La
nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma
contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di
tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l'armatura di Dio, perché
possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato
tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità,
rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi
lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo
scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del
maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito,
cioè la parola di Dio” (Ef. 6,10 seg.)
Gli
insegnamenti riportati nel Catechismo della Chiesa Cattolica (firmato da S.
Giovanni Paolo II) non vengono mai citati, non solo nei salottini
massmediatici, soprattutto in occasione di dibattiti sulla legittima difesa
oppure sulla guerra giusta, ma neppure durante le omelie.
Prima
di concludere riporto tali insegnamenti per un’opportuna riflessione, dato che
non sono stati annullati o superati.
2264 L’amore
verso se stessi resta un principio fondamentale della moralità̀. È
quindi legittimo far rispettare il proprio diritto alla vita. Chi difende la
propria vita non si rende colpevole di omicidio anche se è costretto a
infliggere al suo aggressore un colpo mortale: « Se uno nel difendere la
propria vita usa maggior violenza del necessario, il suo atto è illecito.
Se invece reagisce con moderazione, allora la difesa è lecita [...]. E
non è necessario per la salvezza dell’anima che uno rinunzi alla
legittima difesa per evitare l’uccisione di altri: poiché́ un uomo è
tenuto di più̀ a provvedere alla propria vita che alla vita altrui ». 2265 La legittima difesa, oltre che
un diritto, può̀ essere anche un grave dovere, per chi è
responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga
l’ingiusto aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, i legittimi
detentori dell’autorità̀ hanno il diritto di usare anche le armi per
respingere gli aggressori della comunità̀ civile affidata alla loro
responsabilità̀.
2266
Corrisponde ad un’esigenza di tutela del bene comune lo sforzo dello Stato
inteso a contenere il diffondersi di comportamenti lesivi dei diritti dell’uomo
e delle regole fondamentali della convivenza civile. La legittima
autorità̀ pubblica ha il diritto ed il dovere di infliggere pene proporzionate
alla gravità del delitto. La pena ha innanzi tutto lo scopo di riparare
il disordine introdotto dalla colpa. Quando è volontariamente accettata
dal colpevole, essa assume valore di espiazione. La pena poi, oltre che a
difendere l’ordine pubblico e a tutelare la sicurezza delle persone, mira ad
uno scopo medicinale: nella misura del possibile, essa deve contribuire alla
correzione del colpevole.
2267 L’insegnamento tradizionale della Chiesa
non esclude, supposto il pieno accertamento dell’identità̀ e della
responsabilità̀ del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando
questa fosse l’unica via praticabile per difendere efficacemente
dall’aggressore ingiusto la vita di esseri umani. Se, invece, i mezzi incruenti
sono sufficienti per difendere dall’aggressore e per proteggere la sicurezza
delle persone, l’autorità̀ si limiterà̀ a questi mezzi, poiché́
essi sono meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune e sono
più̀ conformi alla dignità̀ della persona umana. Oggi, infatti, a
seguito delle possibilità̀ di cui lo Stato dispone per reprimere
efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l’ha commesso, senza
togliergli definitivamente la possibilità̀ di redimersi, i casi di
assoluta necessità di soppressione del reo «sono ormai molto rari, se non
addirittura praticamente inesistenti». 2268 Il quinto comandamento proibisce
come gravemente peccaminoso l’omicidio diretto e volontario. L’omicida e coloro
che volontariamente cooperano all’uccisione commettono un peccato che grida
vendetta al cielo.
L’infanticidio, il fratricidio, il parricidio e l’uccisione del coniuge sono
crimini particolarmente gravi a motivo dei vincoli naturali che infrangono.
Preoccupazioni eugenetiche o di igiene pubblica non possono giustificare
nessuna uccisione, fosse anche comandata dai pubblici poteri.
2269
Il quinto comandamento proibisce qualsiasi azione fatta con l’intenzione di
provocare indirettamente la morte di una persona. La legge morale vieta tanto
di esporre qualcuno ad un rischio mortale senza grave motivo, quanto di
rifiutare l’assistenza ad una persona in pericolo. Tollerare, da parte della
società̀ umana, condizioni di miseria che portano alla morte senza che ci
si sforzi di porvi rimedio, è una scandalosa ingiustizia e una colpa grave.
Quanti nei commerci usano pratiche usuraie e mercantili che provocano la fame e
la morte dei loro fratelli in umanità̀, commettono indirettamente un
omicidio, che è loro imputabile.
2309 Si devono
considerare con rigore le strette condizioni che giustificano una legittima
difesa con la forza militare. Tale decisione, per la sua gravità, è
sottomessa a rigorose condizioni di legittimità̀ morale. Occorre
contemporaneamente:
Questi sono gli
elementi tradizionali elencati nella dottrina detta della « guerra giusta ».
La valutazione
di tali condizioni di legittimità̀ morale spetta al giudizio prudente di
coloro che hanno la responsabilità̀ del bene comune.
2310 I pubblici
poteri, in questo caso, hanno il diritto e il dovere di imporre ai cittadini
gli obblighi necessari alla difesa nazionale. Coloro che si dedicano al
servizio della patria nella vita militare sono servitori della sicurezza e
della libertà dei popoli. Se rettamente adempiono il loro dovere,
concorrono veramente al bene comune della nazione e al mantenimento della pace.
2312 La Chiesa e la ragione umana dichiarano la
permanente validità̀ della legge morale durante i conflitti armati. «
Né per il fatto che una guerra è ormai disgraziatamente scoppiata,
diventa per questo lecita ogni cosa tra le parti in conflitto”.
Ciò premesso come mai, nonostante quanto sopra
riportato, vi è questa fobia nei confronti dei giusti combattenti al punto che
chi addirittura si difende in misura proporzionale (anche a casa sua e pure in
presenza di moglie e figli piccoli)) nei confronti di uno o più aggressori
(viene spesso condannato e vive con i sensi di colpa? E quando “gli va bene”
deve pagare cospicui risarcimenti ai delinquenti feriti o uccisi durante il
loro “lavoro” violativo della legge.
I poteri occulti, al servizio del Principe di questo mondo
http://www.genitoricattolici.org/Il%20principe%20di%20questo%20mondo.pdf , stanno
demolendo progressivamente ogni istinto di difesa a tutela della civiltà
occidentale affinchè gli invasori anti cristiani (coccolati, ben nutriti e
vezzeggiati) possano compiere, a tempo opportuno, la strategia di distruzione
del cristianesimo che non si è concretizzata con l’intervento del comunismo
anticristico, grazie a Dio e alla Madonna di Fatima. Come ampiamente spiegato
da Oriana Fallaci e da Magdi Cristiano Allam nei loro libri, ci stanno pensando
i seguaci di Maometto a conquistare finalmente l’occidente per sottometterlo
all’islam, con la complicità dei figli di Giuda e dei figli spirituali del
Principe di questo mondo che hanno convinto, nel nome del misericordismo (tanto
caro a Bergoglio), i cittadini europei ad accoglierli a braccia aperte,
stimolando addirittura la predisposizione di presepi in cui Gesù nasce su un
barcone tra i migranti (i quali in larga parte, come dimostrano le statistiche,
sono islamici) http://www.ilgiornale.it/news/cronache/arcore-presepe-barcone-e-ges-nasce-immigrati-1476970.html . E guai a chi “contesta” la loro
“integrazione” come dimostra questo filmato http://www.teletutto.it/videonews/non_volevo_finisse_cosi_/12456.html?&record=37748&sez=&Seldt=&cerca= soprattutto se, come fa il nostro governo
italiano, si vanno a prendere direttamente in loco http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-d24d5d27-5402-47a9-860a-4dbe17fe6b86-tg1.html
Ciò premesso è
meglio censurare i santi combattenti in quanto la guerra la fanno quanti
obbediscono alle sure del corano sotto riportate. Basta leggere il libro di
Magdi Allam “Maometto e il suo Allah”
per capire che cosa ci aspetta https://www.youtube.com/watch?v=YQ0bgYQ-f3s e per comprendere che le seguenti sure non
sono degli slogan, ma sono ben radicate nel dna degli islamici, come dimostra
la vita di Maometto spiegata da Magdi Cristiano Allam nel suo libro sopra
citato.
Ø I nemici
1 Disapprovazione
da parte di Allah e del Suo Messaggero, nei confronti di quei politeisti con i
quali concludeste un patto.
2 Per
quattro mesi potrete liberamente viaggiare sulla terra e sappiate che non
potrete ridurre Allah all'impotenza. Allah svergogna i miscredenti.
3
Ecco, da parte di Allah e del Suo Messaggero, un proclama alle genti nel giorno
del Pellegrinaggio : « Allah e il Suo Messaggero disconoscono i politeisti. Se
vi pentite, sarà meglio per voi; se invece volgerete le spalle, sappiate che
non potrete ridurre Allah all'impotenza. Annuncia, a coloro che non credono, un
doloroso castigo.
4
Fanno eccezione quei politeisti con i quali concludeste un patto , che non lo
violarono in nulla e non aiutarono nessuno contro di voi: rispettate il patto
fino alla sua scadenza. Allah ama coloro che [Lo] temono.
5
Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li
incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati . Se poi si
pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima , lasciateli andare per la loro
strada. Allah è perdonatore, misericordioso.
6 E se
qualche associatore ti chiede asilo, concediglielo affinché possa ascoltare la
Parola di Allah, e poi rimandalo in sicurezza . Ciò in quanto è gente che non
conosce!
7 Come
potrebbe esserci un patto tra Allah e il Suo Messaggero e i politeisti, ad
eccezione di coloro con i quali stipulaste un accordo presso la Santa Moschea ?
Finché si comportano rettamente con voi, comportatevi rettamente verso di loro.
Allah ama i timorati.
8 Come
[ci può essere un patto], quando hanno il sopravvento su di voi, non vi
rispettano né per la parentela né per i giuramenti? A parole vi compiaceranno,
ma nel loro cuore vi rinnegano. La maggior parte di loro è ingiusta.
9
Svendono a vil prezzo i segni di Allah e frappongono ostacoli sul Suo sentiero.
E' veramente nefando quello che fanno.
10 Nei
confronti dei credenti, non rispettano né la parentela né i trattati: essi sono
i trasgressori.
11 Se
poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, siano vostri fratelli
nella religione. Così esponiamo chiaramente i Nostri segni per gente che
comprende.
12 E
se dopo il patto mancano ai loro giuramenti e vi attaccano [a causa del]la
vostra religione, combattete i capi della miscredenza. Non ci sono giuramenti
[validi] per loro: forse così desisteranno.
13 Non
combatterete contro gente che ha violato i giuramenti e cercato di scacciare il
Messaggero? Son loro che vi hanno attaccato per primi. Li temerete? Allah ha
ben più diritto di essere temuto, se siete credenti.
14
Combatteteli finché Allah li castighi per mano vostra, li copra di ignominia,
vi dia la vittoria su di loro, guarisca i petti dei credenti.
15 ed
espella la collera dai loro cuori. Allah accoglie il pentimento di chi Egli
vuole. Allah è sapiente, saggio.
16
Credete di poter essere lasciati in pace prima che Allah non abbia riconosciuto
coloro che lottano e che non cercano altri alleati oltre ad Allah, al Suo
Messaggero e ai credenti ? Allah è ben informato di quello che fate.
17 Non
spetta agli associatori la cura delle moschee di Allah, mentre sono testimoni
della loro stessa miscredenza. Ecco quelli che vanificano le opere loro e che
rimarranno perpetuamente nel Fuoco.
18
Badino alla cura delle moschee di Allah solo coloro che credono in Allah e
nell'Ultimo Giorno, eseguono l'orazione e pagano la decima e non temono altri
che Allah. Forse saranno tra coloro che sono ben diretti.
19
Metterete sullo stesso piano quelli che danno da bere ai pellegrini e servono
il Sacro Tempio e quelli che credono in Allah e nell'Ultimo Giorno e lottano
per la Sua causa? Non sono uguali di fronte ad Allah.. Allah non guida gli
ingiusti .
20
Coloro che credono, che sono emigrati e che lottano sul sentiero di Allah con i
loro beni e le loro vite hanno i più alti gradi presso Allah. Essi sono i
vincenti.
21 Il
loro Signore annuncia loro la Sua misericordia e il Suo compiacimento e i
Giardini in cui avranno delizia durevole,
22 in
cui rimarranno per sempre. Presso Allah c'è mercede immensa;
23 O
voi che credete, non prendete per alleati i vostri padri e i vostri fratelli se
preferiscono la miscredenza alla fede. Chi di voi li prenderà per alleati sarà
tra gli ingiusti.
24
Di': « Se i vostri padri, i vostri figli, i vostri fratelli, le vostre mogli,
la vostra tribù, i beni che vi procurate, il commercio di cui temete la rovina
e le case che amate vi sono più cari di Allah e del Suo Messaggero e della
lotta per la causa di Allah, aspettate allora che Allah renda noto il Suo
decreto! Allah non guida il popolo degli empi ».
25
Certamente Allah vi ha soccorsi in molti luoghi, come nel giorno di Hunayn,
quando eravate tronfi del vostro numero - ma non servì a nulla e la terra, per
quanto vasta, vi sembrava angusta: volgeste le spalle e fuggiste .
26
Allora Allah fece scendere la Sua presenza di pace sul Suo Messaggero e sui
credenti. Fece scendere armate che non vedeste e castigò i miscredenti. Questa
è la mercede degli empi.
27
Dopo di ciò, Allah accoglierà il pentimento di chi vuole. Allah è perdonatore,
misericordioso.
28 O
voi che credete, i politeisti sono impurità: non si avvicinino più alla Santa
Moschea dopo quest'anno. E non temete la miseria, ché Allah, se vuole, vi
arricchirà della Sua grazia . In verità Allah è sapiente, saggio.
29 Combattete
coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello
che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della
Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino
umilmente il tributo, e siano soggiogati.
Sura
IX
Ø Legge del taglione
178 O
voi che credete, in materia di omicidio vi è stato prescritto il contrappasso :
libero per libero, schiavo per schiavo, donna per donna. E colui che sarà stato
perdonato da suo fratello, venga perseguito nella maniera più dolce e paghi un
indennizzo : questa è una facilitazione da parte del vostro Signore, e una
misericordia. Ebbene, chi di voi, dopo di ciò, trasgredisce la legge, avrà un
doloroso castigo.
Sura
II, 178
190 Combattete
per la causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché
Allah non ama coloro che eccedono.
191 Uccideteli
ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la
persecuzione è peggiore dell'omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa
Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono,
uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti.
192 Se
però cessano, allora Allah è perdonatore, misericordioso.
193 Combatteteli
finchè non ci sia più persecuzione e il culto sia [reso solo]
ad Allah. Se desistono, non ci sia ostilità , a parte contro coloro che
prevaricano.
Sura
II,190
A. M.