Il contratto sessuale
Nei manuali di
diritto manca, tra le tipologie dei contratti, il contratto sessuale che invece
gode di larga diffusione in tutto il mondo (non solo nello spettacolo, ma in
vari ambiti lavorativi) come le recenti cronache hanno evidenziato. E’ un
negozio giuridico vero e proprio ed è ben diverso dalla prostituzione, come
spiega Wikipedia “Con il termine prostituzione si indica l'attività di chi offre
prestazioni sessuali dietro pagamento
di un corrispettivo in denaro. L'attività, fornita da persone di
qualsiasi genere e orientamento
sessuale, può avere carattere autonomo, sottoposto,
professionale, abituale o saltuario.” https://it.wikipedia.org/wiki/Prostituzione
Questo
negozio giuridico ovviamente non dev’essere imposto con la violenza, con
minacce ecc.; dev’essere libero e consensuale. Potrebbe essere un buon tema per
tesi di laurea soprattutto quando tale contratto coinvolge alcune studentesse
che, in cambio di voti, hanno concesso le loro grazie, come raccontato da
alcuni episodi di cronaca. Quindi, se ad esempio una donna o un uomo (dipende
dai gusti) concede il proprio corpo in cambio di carriera, parti in film o
serie tv, occupazioni lavorative ecc. stipula un contratto sessuale. Io ti do e
tu mi dai, sic et simpliciter. Ovviamente da un punto di vista morale questo
contratto non è giustificato agli occhi di Dio, piaccia oppure no ai modernisti
e ai “riformatori”, soprattutto se di mezzo c’è anche un adulterio! Di
conseguenza, nel giorno del giudizio, chi ha stipulato tali contratti, in
mancanza di pentimento, ne pagherà le debite conseguenze. Qualcuno potrebbe
obiettare che sono affari loro! Purtroppo non è così, in quanto sono affari di
tutta la società. A prescindere quindi dalla morale, prioritaria per ogni vero
cristiano, il contratto sessuale è “cancerogeno” per la società in quanto
elimina il merito. Se una donna (come esempio restiamo nel “tradizionale”)
concede le sue grazie in modo totale o parziale per un bel voto, per una
carriera politica, per una parte negli spettacoli, per acquisire posizione di
favore in ambito lavorativo o per ottenere benefit vari compie una palese
ingiustizia nei confronti di quante e quanti meritavano più di lei determinate
opportunità. Ciò va a detrimento dell’intera società. Non solo, ma se una
persona è disposta a compiere un’attività sessuale in cambio di vantaggi può altresì
essere disposta ad agire scorrettamente quando richiesto da chi desidera invece
ottenere vantaggi propri, in cambio magari di denaro.
Proviamo
ad immaginare il comportamento di tali persone in ambiti delicati come ad
esempio in politica, negli ospedali, nella magistratura, nell’insegnamento, nei
mass media ecc.
Mi
pare quindi che non siano affari loro, ma dell’intera società.
Vi
sono certamente dei casi in cui molte donne, in ambito lavorativo, sono
sottoposte a ricatto. “Se non…io ti renderò la vita difficile o ti licenzierò.
Se invece ……”. Sono frasi tipo adottate da funzionari o imprenditori mandrilli.
Ciò premesso, come mai i coccodrilli e le coccodrillesse
(soprattutto di sinistra) hanno modificato l’art. 18 dello Statuto dei
lavoratori consentendo di fatto, visto l’andazzo, certi ricatti? Tale modifica,
che non è riuscita a Berlusconi, è riuscita alla sinistra di Renzi!!! Questo
dimostra che i colori politici sono solo casacche da indossare per il popolino.
Il regista è il principe di questo mondo http://www.genitoricattolici.org/Il%20principe%20di%20questo%20mondo.pdf che si avvale dei suoi servitorelli
per perfezionare le sue strategie.
A.M