IL CASO MEDJUGORJE
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IL DOSSIER FRANCESE - La copertina della pubblicazione francese dei professori
Joyeux e Laurentin ritrae
tre dei veggenti sottoposti a test scientifici durante l'estasi, nel mese di ottobre 1984. Da sinistra a destra: Marija, con le sonde del l'E.E.G., Vicka con le sonde dell'E.C.G., Ivanka, poi Padre Tomislav Vlasic che controlla
la durata dell'estasi, e due suore della Parrocchia di Medjugorije.
Dietro loro il Professor Spaziante che assisteva
all'esperimento. |
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Mai il fenomeno dell'estasi era stato sottoposto in vivo a dei test scientifici:
elettroencefalogrammi, elettrooculogrammi, riflessi
oculari, studi dei potenziali uditivi e analisi di un fatto sorprendente:
l'estinzione della voce quando i veggenti parlano con
Le conclusioni sono di importanza
determinante per un dibattito reso confuso: «Allucinazioni collettive», ha
scritto la stampa mondiale... No. Quando sono in
estasi, questi cinque adolescenti non sognano, non dormono, non sono in stato
di epilessi né di allucinazione, né di isteria o
catalessi. È escluso scientificamente. Questi studi medici restituiscono ai
giovani di Medjugorje così diffamati, le cui qualità
umane e cristiane hanno suscitato l'ammirazione di tutti coloro che li hanno
visti, la loro reputazione ingiustamente svilita. In loro non c'è nulla di
patologico, né allo stato ordinario né durante l'estasi. Il
messaggio di Medjugorje (un messaggio urgente per un
mondo in pericolo) ha portato centinaia di migliaia di cristiani a digiunare a
pane ed acqua una o due volte la settimana, sull'esempio dei veggenti. Che
significa il digiuno nella Bibbia e nella tradizione cristiana? Perché è morto?
Perché ora rinasce? Come digiunare per il bene del corpo, dello spirito, della
fede e della carità? Il professor Henri Joyeux e l'abbé Laurentin lo spiegano, ciascuno nel proprio campo: medico,
storico, spirituale.
Due
questioni vengono più brevemente sollevate:
1. Le guarigioni di Medjugorje fecero sensazione all'inizio, poi è stato
pubblicato che non esistono. Esse esistono e si moltiplicano. L'Università di
Milano le studia. A che punto siamo? Come uscire dalla confusione artificiale
diffusa su questa materia?
2. Alcuni fenomeni luminosi
hanno colpito i visitatori di Medjugorje: fenomeni
solari, come a Fatima, segni luminosi, che cancellavano la croce di Krizevac e che sono stati registrati da macchine
fotografiche. Come si potrebbero studiare? Possiamo già fare una cernita di
quello che si può spiegare nel modo più naturale e ciò che fa problema?
Possiamo presumere delle cause ignote o soprannaturali? È tanto difficile
spiegare i meglio assodati di questi fenomeni quanto sbarazzarsene.
Questo libro è il risultato pluridisciplinare degli studi compiuti durante numerosi viaggi
da un teologo e da un'equipe di cinque medici sotto la direzione del professor Henri Joyeux, dell'Università di
Montpellier. Le domande del teologo hanno ricevuto le risposte dei test medici
che vengono interpretati al duplice livello
scientifico e teologico. Un libro senza precedenti, che dà nuovo slancio ad un
dibattito annebbiato.
La prima, organica operazione
scientifica condotta con l'ausilio delle più avanzate apparecchiature per
studiare e verificare le condizioni fisiologiche dei veggenti durante lo stato
di estasi, è stata quella messa in atto dalla équipe
francese condotta dal dott. Henri Joyeux,
professore della Facoltà di Montpellier, e direttore del laboratorio di
nutrizione e cancerologia, affiancato da l'abbé René Laurentin
e coadiuvato dal professor J. Cadilhac e dai dottori
B. Horau, F. Roquerol, J. Philippot e R. Volpilière, dalle diverse specializzazioni, e dal tecnico
R. Dubois-Chabert.
Al momento di dar inizio alle
proprie ricerche (9/10 giugno e 6/7 ottobre '84), il dott. Joyeux
conosceva bene i risultati dei test eseguiti sui veggenti dai ricercatori che
l'avevano preceduto e che sono citati nell'opera che egli firma assieme con l'abbé Laurentin. Ricordiamo qui i
principali.
I veggenti erano stati esaminati
due volte, nell'81, per ordine delle autorità: a Citluk,
il 27 giugno, dal dott. Ante Bijevic e a Mostar, il
29 giugno, dalla dottoressa Dzuda. Tutt'e due le volte erano stati dichiarati assolutamente
normali. Nell'82 il francescano Slavko Barbarie,
dottore in psicologia sociale, concludeva le sue ricerche sul gruppo,
affermando che i componenti non erano né allucinati né manipolati, ma
totalmente liberi. Dopo quattro esami eseguiti in date diverse nell'82 e
nell'83, senza apparecchiature, il dott. Stopar,
psichiatra, parapsicologo ed ipnoterapeuta, dichiara
che essi sono assolutamente normali, né presentano sintomi psico-patologici. La
"persona" che essi vedono in estasi non è il prodotto della loro
immaginazione, ma è un essere oggettivo. In loro non c'è simulazione né
manipolazione. Marija, sotto ipnosi involontaria
medica, dice le stesse cose che ha detto allo stato cosciente. Addirittura ha
rivelato uno dei segreti: che però il dott. Stopar
non rivelerà a nessuno.
Cominciano ad arrivare i medici
italiani. La dottoressa Federica Maria Magatti (3-4
febbraio e 22 marzo '84) nota che nei veggenti non ci sono reazioni al dolore
se pizzicati, né la modificazione del diametro della pupilla davanti a un
proiettore cinematografico di 1.000 watt. Non c'è catalessi, né sudori, né
lacrime. C'è un'assoluta normalità neurologica.
In febbraio e marzo la
dottoressa Lucia Capello studia i tre sincronismi del gruppo (caduta in
ginocchio, scomparsa delle voci e innalzamento delle teste alla fine
dell'apparizione) concludendo che essi non sono spiegabili naturalmente e,
specie il secondo, rimandano a cause percepibili dai soli veggenti e non dagli
osservatori. In marzo il dott. Mario Botta, chirurgo
cardiologo, studia i parametri cardio-circolatori di Ivan per concludere che
l'estasi non sopprime la fisiologia normale, ma la trascende, collocando il
veggente su un altro piano: "Il fenomeno invita a un'apertura di
fede".
Il 3 aprile il
dott. Enzo Gabrici conclude la sua ricerca
dichiarando che niente rivela nei ragazzi delle carenze affettive; che non c'è
traccia d'intesa nei loro sguardi che possa spiegare la simultaneità del loro cadere
in ginocchio; infine che Vicka non è né nevrotica né
psicotica.
Il 5 aprile
'84 la dottoressa Annamaria Franchini così conclude
la sua osservazione su un'estasi: "La mia impressione è stata di un gruppo
dove ciascuno è indipendente e assume atteggiamenti propri: ma tutti sono
intensamente attratti verso un oggetto esterno, che polarizza la loro
attenzione e il loro interesse a un livello di intensità che non ho mai visto
prima e che caratterizza secondo me la singolarità dell'esperienza.
L'autentica semplicità dei ragazzi la rende evidente. Su tutto rimane il
sigillo del segreto, il mistero dell'inconoscibile".
L'ultimo test
"scientifico" prima della spedizione francese, messo in opera su una
veggente il 2 giugno '84 era stato un test particolare, in uso fin dal medioevo
per saggiare l'insensibilità ad dolore degli estatici.
Il rev. Nicolas Bulat, membro della Commissione
vescovile, aveva trafitto per due volte con uno spillone una spalla di Vicka, che non aveva avuto segni di reazione; e che s'era
stupita più tardi di trovare una macchia di sangue grossa come una moneta sulla
sua camicetta bianca.
Un esperimento della stessa
natura, benché diverso nei modi, era stato condotto da un giovane francese,
incredulo sulle apparizioni. Mentre assisteva a un'estasi nella stanza
dirimpetto alla sagrestia, senza preavviso, questi aveva fatto su Vicka una fulminea mossa di karaté, piazzandole due dita
"a corna" vicinissime, davanti agli occhi. E aveva poi propagandato,
come prova per la propria tesi, il fatto che la veggente aveva avuto un lieve
tentennamento del capo.
Il dott. Joyeux
ha così sintetizzato lo spirito e i programmi della spedizione da lui guidata,
in una intervista rilasciata nell'85 ad Alberto Baron Toaldo: «...Siamo arrivati
su un terreno vergine dal punto di vista scientifico, che era totalmente
"bianco", come si dice in gergo medico. Mancano 15 anni all'anno 2000 ed è normale che la scienza cerchi si capire i
fenomeni "sacri". Sono direttore del laboratorio di ricerca in
cancerologia, ho un'equipe di ricercatori, una decina circa, e sono molto
interessato al perché delle malattie, perché il cancro, come possiamo guarire
il cancro e posso affermare ora che un giorno si guarirà dal cancro, ma quando
non lo so.
«Abbiamo fatto 5 tipi di test
per studiare le funzioni essenziali dei veggenti: funzione cerebrale (dunque
degli elettroencefalogrammi prima, durante e dopo l'estasi); funzione
oculare e visiva per studiare il fondo dell'occhio, il riflesso fotomotorio, per studiare il riflesso del battito delle
palpebre ad una minaccia od abbagliamento, per studiare la simultaneità degli
sguardi nei movimenti dei globi oculari. Poi la funzione cardiaca, il ritmo del
cuore, la pressione arteriosa, poi la funzione fonatoria, perché non riescono a
parlare durante l'estasi e la funzione uditiva (se esiste per caso una anomalia nell'udito).
«Eravamo al corrente dei test
fatti dagli altri medici jugoslavi e in particolare quelli dello psichiatra e
quelli dello psicologo, che hanno deciso che i bambini non erano anormali e che
non c'era necessità di rinchiuderli in un ospedale psichiatrico, come era stato
richiesto dal governo. Dunque, avendo l'handicap di non parlare la lingua
croata, abbiamo considerato che i bambini erano dal
punto di vista psichiatrico e psicologico, già studiati. Ecco da dove siamo
partiti.»
L'obiettivo della serie di
ricerche - si tratta del primo studio scientifico d'un'estasi
- è esaminare i veggenti dal punto di vista clinico e para-clinico, prima,
durante e dopo la fase di estasi, al fine di registrare le differenze nel
funzionamento dei principali organi riceventi: il cervello, la vista, l'udito,
la fonazione e le funzioni vegetative, quelle cardiache in particolare. |
Il dott. Henri Joyeux |
I test permettono di verificare
la ripercussione dello stato d'estasi sul cervello, sul cuore, sulla
circolazione, sull'occhio e i meccanismi della vista, sull'udito, sulla laringe
e l'attività vocale, eccetera. Tutti gli esperimenti sono stati filmati e
registrati per poter essere visionati dagli esperti.
Ecco in sintesi i risultati dei
test dell'equipe del dott. Joyeux.
Prima dell'estasi i ragazzi
entrano rilassati, naturali; attenti, disponibili verso gli altri.
L'apparizione non è per essi un'idea fissa che li
preoccupi, li paralizzi; anzi, l'attesa li vivifica. Prima dell'estasi, nel
cervello delle due veggenti, Ivanka e Marija, una volta collegate alle apparecchiature, si
registra attraverso l'encefalogramma una fusione di
ritmo alfa (o di contemplazione) e di ritmo beta (o di attenzione, di riflessione).
Quando ha inizio l'estasi il ritmo beta scompare e si passa al ritmo alfa puro,
che è quello dei mistici, dei monaci in preghiera, ossia di contemplazione
senza più riflessione. Prima dell'estasi Ivan sobbalza a un rumore di 70
decibel; durante l'estasi, Ivan non reagisce all'impatto con un rumore di 90
decibel (un motore a scoppio a pieno regime).
I veggenti percepiscono una
persona per essi ben reale "a tre
dimensioni" che essi possono persine toccare; «tutti gli sguardi
convergono, situando l'apparizione nel medesimo punto» A differenza dei medium
delle sedute spiritiche, i ragazzi conservano una perfetta coscienza della
propria identità; i loro visi sono perfettamente armoniosi e rilassati. Il
tutto manifesta uno stato di benessere e di felicità. Le loro pupille
continuano a reagire alla luce durante l'estasi, ma il riflesso di ammiccamento
all'aggressione luminosa cessa totalmente. Un elettro-encefalogramma
(registrazione dei movimenti oculari) rivela che, all'inizio dell'estasi, i
movimenti oculari di Marija e Ivan si arrestano.
Questo è un indice sicuro dell'obiettività dell'apparizione. «L'interposizione
di una persona, di uno schermo o delle palpebre chiuse, non impedisce la
percezione dell'apparizione».
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II dottor Joyeux, coadiuvato
dall'ing. elettronico Dubois-Chabert, installa sul
capo di Marija gli 8 elettrodi per
l'elettro-encefalogramma. Quel giorno, per difendere l'ordine dei test, il
pubblico non era stato ammesso all'apparizione, tranne questa bambinetta italiana, cieca, che entrò
subito in grande amicizia con Marija. |
Gli elettro-encefalogrammi su Marija e Ivanka escludono
qualsiasi anomalia cerebrale e qualunque sintomo patologico, così come il
sogno, il sonno e l'epilessia. L'osservazione clinica esclude l'allucinazione,
l'epilessia, l'ipnosi.
«Lo studio clinico dei veggenti
in tutte le fasi dell'estasi (prima, durante e dopo l'apparizione) permette di
eliminare for-malmente qualunque segno comparabile a quelli che si possono
osservare nell'allucinazione individuale o collettiva, nell'isteria, la nevrosi
o le estasi patologiche».
«L'estasi degli adolescenti non
è sogno, né epilessia, né allucinazione, né isterismo, né catalessi. Essa non
ha niente di patologico e non è perdita di identità, né confusione o simili».
Da notare infine che i risultati di ricerca dell'equipe del dott. Joyeux verranno puntualmente
confermati dai test del gruppo di ricercatori italiani diretto dal dott. Frigerio (marzo e settembre '85).
Le nostre domande di partenza
erano: i veggenti sono sani di corpo e di spirito? Dicono la verità? Gli
scienziati rispondono: «Noi non abbiamo ragioni mediche per dire no. Sappiamo noi se i veggenti vedono
Una équipe
di medici della Facoltà di medicina della Università di Montpellier (Francia),
coordinatore il prof. Henri Joyeux,
ha effettuato una serie di indagini cliniche, specialistiche, scientifiche, su
alcuni veggenti. Ecco una sintesi:
Indagini elettroencefalografiche
sono state eseguite in giorni distinti a tre "veggenti": a Ivan, il
10 giugno
Il controllo dell'attività cardiaca con l'ECG,
effettuato il 6 ottobre per Vicka ed il 7 ottobre per
Maria e per Ivan, ha mostrato che il ritmo cardiaco resta normale (sinusale). La frequenza delle pulsazioni si modifica
variamente, vale a dire: per Vicka da 105 pulsazioni
prima dell'estasi, passa a 135-140 pulsazioni durante l'estasi. Per Maria da
105 prima dell'estasi, passa a 95 durante l'estasi, e va a 110 dopo l'estasi.
Per Ivan da 97-111 prima dell'estasi, sale a 120-131 durante l'estasi, e poi a
120 pulsazioni al minuto.
La stimolazione luminosa intermittente (SLI) non
provoca nessuna scarica elettrica di tipo epilettico né prima, né durante, né
dopo l'estasi. L'esame oftalmoscopico del "fundus"
mostra uno stato normale sia prima che durante e dopo l'estasi.
La reflessività della
pupilla non muta durante l'estasi rispetto al periodo precedente e conseguente,
come è stato sperimentato in Maria e Ivanka il 6
ottobre ed ancora in Maria il 7 ottobre '84. Il riflesso dell'ammiccamento
palpebrale, invece, scompare durante lo stato estatico, come è stato
riscontrato in Maria e Ivanka il 7 ottobre,
investendo i loro occhi con una luce forte ed improvvisa. Anche il diaframma
posto davanti a Maria e a Ivanka durante l'estasi non
veniva da loro avvertito e non turbava l'andamento della loro visione. Gli
Autori concludono affermando che durante l'estasi l'appercezione visiva
dell'ambiente sembra scomparire; gli occhi dei veggenti restano aperti, ma
sembrano meno sensibili alla luce: scompare il riflesso dell'ammiccamento,
mentre permane la contrazione della pupilla per lo stimolo luminoso.
La registrazione dei movimenti dei globi oculari è
stata effettuata contemporaneamente in Maria ed Ivan. Si è rilevato che con
l'inizio dello stato estatico i movimenti oculari si arrestano simultaneamente;
durante l'estasi i globi oculari restano immobili. Con il termine dell'estasi
la ripresa dei movimenti oculari è sincrona, quasi al secondo.
E' stata effettuata una indagine
sui potenziali evocati uditivi per Ivan il 29 dicembre 1984 Prima dell'estasi
la conducibilità dei nervi uditivi (Vili paio dei nervi cranici) risultava
normale. Con uno stimolo acustico di 70 decibel di livello sonoro si determinava
una reazione di soprassalto... Durante l'estasi,
mentre la conducibilità nervosa risultava ancora normale, cionondimeno
non si aveva reazione alcuna ad uno stimolo sonoro di 90 decibel (che
corrisponde al rumore di un motore a scoppio ad alto regime). Dopo l'estasi
anche il ragazzo affermava di non aver avvertito nulla.
E' stata studiata su Ivanka
il 28 dicembre 1984, dal Dott F. Rouquerol.
Si sono ottenuti i seguenti risultati: Durante la recita della preghiera prima
dell'apparizione si osservano ampie oscillazioni dell'ago di registrazione, che
segnala i movimenti dei muscoli del laringe e del velo
palatino. Con l'inizio dell'estasi, nel momento in cui la voce scompare, anche
l'ago si immobilizza, il che indica che non vi è più movimento nel laringe. In questo tempo v'è articolazione dei muscoli
delle labbra, per la conversazione senza fonazione. Con la ricomparsa della
voce durante la recita delle preghiere in corso di estasi l'ago presenta
movimenti, che poi scompaiono. Alla fine dell'estasi ricompaiono i movimenti del laringe quando il soggetto parla. L'A. ritiene che
l'estinzione della voce all'inizio dell'estasi dipende dalla cessazione dei
movimenti del laringe, anche se il movimento delle
labbra resta normale.
IL CASO MEDJUGORJE
Quello che è stato definito da credenti e non credenti lo "straordinario mistero" di Medjugorje, di cui si occupano organi di informazione,
radio e televisione di tutto il mondo, è al centro, da quattro anni di un
commosso pellegrinaggio di uomini e di donne, di ogni età, di ogni condizione e
di molti paesi di continenti diversi. Sui fatti del piccolo villaggio iugoslavo
si è acceso un dibattito, con alterni giudizi, che ha coinvolto anche la stampa
cattolica. Questo era ed è inevitabile per chi è seriamente impegnato nella
ricerca e nella definizione della verità e deve rifuggire dal sensazionale, da
tutto ciò che assume aspetti di una religiosità soltanto miracolistica.
Medici, uomini di scienza, teologi di diverse nazioni hanno
fatto il "punto della situazione", con un impegno di straordinario
valore che stronca alcune polemiche superficiali, che pone altri interrogativi,
che apre nuovi orizzonti di luce sull'evento.
Questo "dossier scientifico", che riproduce
alcuni dei risultati raggiunti, riempie un vuoto e consente ulteriori
elaborazioni per il giudizio finale che appartiene alla autorità ecclesiastica.
Siamo, anche sotto il profilo di indagini accurate con gli strumenti della
scienza più appropriati, dinanzi ad un "mistero". Lo stesso mistero
che coglie chi, recandosi a Medjugorje, vive una atmosfera di serenità, sente il bisogno di un
rinnovamento di sé, si apre ad una fortissima speranza, ritrova una
comunicazione piena con il Signore, tramite quella che noi fermamente crediamo
essere la presenza di Maria.
Nessun fanatismo, una perfetta ortodossia in chi gestisce
Chi poi ha avuto il privilegio di assistere alle
apparizioni ha avvertito, nella presenza dei ragazzi che vivono con emozione
profonda ma conferma e limpida serenità di fede l'evento, un atteggiamento
profondo, per nulla influenzato dall'ambiente che li circonda e dalle persone
che assistono alle apparizioni.
Nella mia prima visita, mentre uscivo dalla Chiesa, un
giovane mi si è avvicinato e mi ha detto: "Onorevole
Piccoli, io sono comunista, sono qui ed oggi ho pregato per lei...
". Sono rimasto commosso, gli ho risposto: "Io, invece, ho pregato
per il mio Paese”. Quel giovane è un sociologo, è nata tra noi una relazione
umana e nelle sue lettere trovo una fede meditata, convinta.
Ho avuto occasione di incontrare i padri francescani, cui è
affidata
Tutti si sono espressi sempre con profonda spiritualità,
con grande pacatezza, con forte sensibilità apostolica.
E' più che comprensibile - certo - la preoccupazione di chi
non vuoi compromettere la posizione della Chiesa prima del giudizio definitivo,
e va apprezzato quanto ha affermato il Vescovo di Mostar in una dichiarazione a
Jesus di impegnarsi -, "se questi fatti vengono
dal cielo, sarò io ad essere il primo a riconoscerlo, andando senza prevenzioni
in pellegrinaggio a Medjugorje". Ma come si
concilia tutto questo con l'altra dichiarazione in cui si afferma la certezza
morale che “negli eventi di Medjugorje siamo davanti
ad un caso di allucinazione collettiva?” Come si giustifica l'anticipazione di
giudizi che sconvolgono i fedeli e definiscono "plagiati” i veggenti e
tutti noi che siamo andati lì a pregare, a meditare?
Nessuna accusa ha fin qui trovato il minimo riscontro.
Nessuna prova, anche minima, è stata portata per dimostrare che là opera la
"stregoneria", che si fanatizzano i pellegrini.
Il "mistero" sta producendo frutti concreti: la
conversione ad una autentica vita di preghiera e di
penitenza; la profonda edificazione che milioni di pellegrini ricevono dalle
testimonianze dei veggenti che con un linguaggio semplice, essenziale e
teologicamente perfetto den unciano
i vistosi mali, le gravi deviazioni di cui soffre l'umanità, annunciandone i
rimedi nella preghiera, nella rinuncia, nello spirito di sacrificio, nel
perdono, nella carità. Per tutto questo, non si può accettare che una questione
così delicata, venga trattata con superficialità.
Io tornerò ancora a Medjugorje:
reco nella mia coscienza di uomo e di cristiano il senso profondo del messaggio
mariano. Un messaggio che richiede ad ognuno di compiere sino infondo il
proprio dovere: il male del mondo dipende da noi, ogni atto immorale è un atto
di guerra e questa non nasce da un americano o da un sovietico, ma da una serie
di errori, di colpe morali, di piccoli o grandi atti negativi di cui ogni uomo,
ogni donna, ogni giovane, ogni anziano sono
responsabili. Da Medjugorje parte, dunque, un
materno, accorato invito alla responsabilità personale, emerge un patrimonio
spirituale che offre ai pellegrini una forza straordinaria per affrontare la
vita di ogni giorno.
Questa la testimonianza che io volevo recare. Rodolfo Doni,
nel suo bellissimo libro dedicato allo "straordinario mistero", ha
descritto con pagine di alta religiosità quel che tutti noi abbiamo provato
recandoci nel piccolo paese iugoslavo. Non siamo dei "plagiati".
Riteniamo di essere dei cristiani che hanno avuto una ulteriore
prova per una fede che ha resistito ai secoli, che da la forza di soffrire, di
operare e sperare. Una fede che non ha bisogno di miracoli (perché il miracolo
è nella sua verità) ma che non deve rifiutare il miracolo
quando, nella sua lunga storia, esso è spesso intervenuto per un dialogo
che si è rivelato fondamentale e capace di aprire nuovi indirizzi di salvezza.
Scienziati anche non credenti andati a Medjugorje,
con i criteri severi della scienza e della sapienza umana, hanno ammesso
l’eccezionalità di un evento che non riescono a catalogare. E', dunque,
eccessivo chiedere - anche alle più diffuse pubblicazioni del mondo cattolico
italiano - di prestar orecchio al “popolo di Dio” in
attesa che
Flaminio Piccoli
IL CASO MEDJUGORJE
ISTITUTO PER
CENTRO PER LO STUDIO E
SCUOLA EUROPEA PER L'IPNOSI
PSICOTERAPEUTICA AMISI -MILANO
CENTRO DI PARAPSICOLOGIA – BOLOGNA
Su richiesta dell'ufficio parrocchiale di Medjugorje è stata condotta una ricerca psicofisiologica
e psicodiagnostica sui soggetti che dal 1981 sono noti come i veggenti del
gruppo di Medjugorje.
La
ricerca è stata condotta in quattro fasi:
L'incompletezza delle ricerche psico-fisiologche
è stata causata dalla parziale collaborazione di alcuni soggetti, i quali non
si sono sottoposti a quanto richiesto dal gruppo di lavoro per motivi familiari
o sociali oppure per riservatezza personale, sebbene fra Slavko
Barbaric e fra Ivan Landeka
li abbiano stimolati, senza esercitare alcuna
influenza, ai programmi dei gruppi di lavoro. Il gruppo di lavoro è stato
denominato "Medjugorje 3" perchè oltre alle
singole ricerche mediche e psicologiche, prima di questo studio hanno lavorato
due gruppi di lavoro: un primo gruppo di medici francesi nel 1984 ed un secondo
gruppo di medici italiani nel 1985. Inoltre nel 1986 tre psichiatri europei
hanno condotto ricerche esclusivamente psichiatrico-diagnostiche.
Al
gruppo di lavoro Medjugorje 3 hanno preso parte:
Grazie ai test di seguto elencati
sono state analizzate la situazione psico-fisica e psicologica:
Durante tutte le prove eseguite i veggenti hanno sempre
deciso in piena libertà, prontamente e collaborando. Da tali
ricerche psicologico-diagnostiche emerge
quanto segue:
L'obiettivo era quello di valutare se la condizione di estasi
durante le apparizioni, registrata già nel 1985 dal gruppo di lavoro di medici
italiani, fosse ancora presente o se fossero intervenuti dei cambiamenti.
Inoltre si sono volute analizzare le possibili coincidenze/divergenze con altri
stati di coscienza come ad esempio la visualizzazione indotta o l'ipnosi.
Le
ricerche condotte hanno dimostrato che i fenomeni di estasi possono essere
associati a quelli del 1985, con un'intensità minore.
L'esame
ipnotico dello stato di estasi non ha causato una fenomenologia di esperienze
spontanee e pertanto si può concludere che la condizione estatica nelle
apparizioni non sia una condizione di sonno ipnotico.
Capiago Intimiano, 12-12-1998
Sottoscritto da
Andreas Resch, Dott.
Giorgio Gagliardi, Dott. Marco Margnelli,
Dott.ssa Marianna
Bolko e Dott.ssa Gabriela Raffaelli.
IL CASO MEDJUGORJE
FEDE E
SCIENZA - Il neurologo francese dott. Phillipe Loron dopo gli esami pubblicati sabato su due veggenti di Medjugorje
Nei momenti in cui dicono di avere l'apparizione i veggenti
vivono davvero qualcosa di autentico. La scienza non può dire chi essi vedano e con chi parlino. Sono completamente separati dal
mondo esterno e in quei momenti non reagiscono né a stimoli visivi né sonori.
E' stata puntata davanti ai loro occhi una forte luce,
è stato provocato rumore nelle loro orecchie, ma essi non hanno reagito per
niente - ha dichiarato Phillipe Loron.
Gli
esami dei veggenti di Medugorje nei momenti in cui
dicono di avere l'apparizione della Madonna attestano che sono sani fisicamente
e psichicamente ha rilevato a Medugorje in occasione
del 24° Anniversario delle Apparizioni il rinomato neurologo francese Phillipe Loron. Lo specialista
francese ha svolto sabato a Medugorje con la sua
equipe composta da cinque membri test scientifici sui
veggenti tentando di spiegare con metodi scientifici che già da circa un quarto
di secolo attirano in Erzegovina milioni di pellegrini.
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L'esame
si è svolto in relativa segretezza e l'esperto è rimasto lontano dalle
macchine fotografiche. Ha schivato la folla poiché
nel corso di questo fine settimana decine di migliaia di fedeli hanno
visitato il Santuario dell'Erzegovina. - Ho
sentito parlare di Medugorje a metà degli anni
ottanta, ma mi sono interessato scientificamente ad esso
tre anni dopo quando ho visto una videocassetta registrata dallo scienziato Henry Joyeaux per gli esami
con i veggenti di Medugorje - ha dichiarato il
dott. Phillipe Loron
della clinica Salpetriere di Parigi, richiamando
come con i suoi strumenti scientifici abbia misurato le reazioni del cervello
prima dell'apparizione e durante essa. |
Gli
apparecchi che misurano l'attività del cervello mostrano che tipo di radiazioni
emettono durante l'apparizione. E' interessante che nel tempo in cui dicono di
avere l'apparizione essi sono attivi, tengono gli occhi aperti, ma il cervello
emette onde che non sono tipiche per tale condizione. Affermiamo l'assenza di qualsiasi patologia o
malattia. Si esclude qualsiasi epilessia o altra malattia nervosa
- ha aggiunto Phillip Loron
- che con i membri dell'equipe scientifica ha pubblicato sabato gli esami su
due veggenti: Marija Pavlovic-Lunetti
e Ivan Dragicevic.
Il
neurologo Phillip Loron ha
descritto lo stato dei veggenti durante l'apparizione anche con le seguenti
parole: - Per il tempo delle loro
estasi il cervello è assorbito da una percezione particolare. Il loro cervello
è in uno stato paragonabile a un profondo rilassamento, anche se in quel momento
essi sono attivi e tengono gli occhi aperti.
Secondo
Phillip Loron i loro
apparecchi sofisticati e le misurazioni elettroencefalogrammi dell'attività del
cervello mostrano che i veggenti "vivono qualcosa di autentico". Tali
registrazioni del cervello smentiscono tutti coloro che sospettano che i
veggenti manipolino le persone intorno a loro. Essi nei momenti in cui dicono
di avere l'apparizione vivono veramente qualcosa di autentico. La scienza, però, non può dire chi essi vedano o con chi parlino. Sono completamente separati dal
mondo esterno e in quei momenti non reagiscono a stimoli né uditivi, né sonori.
E' stata diretta una fotte luce davanti ai loro
occhi, si è provocato rumore nei loro orecchi, ma essi non hanno reagito per
nulla - ha detto Phillipe Loron.
Appena
il piccolo numero di pellegrini sabato ha sentito
degli esami davanti alla Chiesa di San Giacomo, alcuni di essi erano anche un
po' arrabbiati per così tanti esami, secondo lo stile "Se qualcuno vuole
credere, creda, ma se non crede lasci in pace i veggenti". Ivan Dragicevic, uno dei sei veggenti, ci ha confermato la
notizia dei nuovi esami che sono in corso, ma non è stato impaziente.
-
Questi sono i primi esami dopo alcuni anni di pausa -. Gli esami più intensivi
si sono tenuti dal 1984 al 1998. Gli esami sono stati orientati a quesiti
medici, ma ci sono stati anche esami teologici. Per questo test con i neurologi
francesi abbiamo detto che li faremo solo se lo chiede
Giovanni
Paolo II e Benedetto XVI hanno dato il via libera agli
scienziati francesi per questi esami. Ci hanno messo in testa un apparecchio a
forma di rete e ci hanno esaminato prima, durante e dopo l'apparizione. Sono
stato un po' dispiaciuto per questi esami nell'Anniversario delle Apparizioni,
ma sono riusciti a convincermi che per loro era importante proprio quel giorno
- ha detto Ivan. Alla nostra domanda diretta: Crede che il Vaticano un giorno
riconoscerà le apparizioni di Medugorje? Ivan ha
risposto: - Innanzitutto le apparizioni durano ancora. Finché continuano,
Su
nostra insistenza ha riconosciuto la sazietà di tutti gli esami fatti dal
momento in cui ancora bambini hanno parlato delle apparizioni nel 1981.
- A
volte per noi è difficile con tutti questi test ma
ripeto sempre, se
Traduzione
italiana di un articolo apparso sul quotidiano Slobodna Dalmacija
(Dalmazia Libera) il 27/06/2005
IL CASO MEDJUGORJE
Il fenomeno dell'estasi
"Il
fenomeno delle apparizioni di Medjugorje in
Jugoslavia, studiato in diversi periodi dell'anno 1984 su 5 veggenti, si rivela
scientificamente inspiegabile. L'osservazione clinica e strumentale
condotta dall'equipe francese permette di affermare che questi giovani sono
normali, sani di corpo e di mente. Gli studi clinici e paraclinici minuziosi
realizzati prima, durante e dopo le estasi conducono alla conclusione che
scientificamente non esiste nessuna modificazione patologica dei parametri
oggettivi studiati: elettroencefalogramma, elettrooculogramma,
elettrocardiogramma, potenziali uditivi. Quindi non si tratta di epilessia, non
si tratta di sonno o di sogno, non si tratta di allucinazione, non si tratta di
isteria, di nevrosi o di estasi patologica, non si tratta di catalessi.
I
movimenti di attenzione del globo oculare dei ragazzi cessano simultaneamente
all'inizio dell'estasi e riprendono immediatamente alla fine. Durante il
fenomeno estatico gli sguardi convergono e c'è come un faccia a faccia tra i
veggenti e la persona che è oggetto delle loro visioni.
Questi giovani hanno sempre un comportamento non patologico e ogni sera alle
ore 17.45 essi cadono in uno «stato di preghiera» e di comunicazione
interpersonale. Essi non sono degli emarginati, sognatori, stanchi della vita,
angosciati: sono liberi e felici, ben inseriti nel proprio paese e nel mondo
moderno. A Medjugorje le estasi non sono patologiche
e non c'è imbroglio. Nessuna denominazione scientifica pare
adatta a designare questi fenomeni.
Si potrebbero definire come uno stato di
preghiera intensa, separata dal mondo esterno, uno stato di contemplazione e di
comunicazione coerente e sana, con una persona distinta che essi solo vedono,
odono e possono toccare."
[Fonte: Dossier
scientifico su Medjugorje curato da L. Frigerio, G. Mattalia e L. Bianchi, ARPA, 1986]
Perché l'estasi?
Ecco
quanto scrive René Laurentin:
"Il fatto è che
[Fonte: René Laurentin - Ljudevit Rupcic,
IL CASO MEDJUGORJE
a cura del Dr. Mario Botta
Senza,
per il momento, voler fare alcuna affermazione di straordinarietà in tema di
guarigioni, ci sembra razionale un attento ascolto dei fatti relativi a persone
che asseriscono di essere guarite da uno stato di malattia da cui
precedentemente erano affette, auspicando di poter in seguito mettere in
cantiere un lavoro di verifica di tali casi, lavoro che richiede tempo, e che
presenta difficoltà legate, ad esempio, alla diversità di lingua.
Vorrei
ora ricordare brevemente i momenti in cui si articola il controllo delle
guarigioni di Lourdes, in quanto, ancor oggi, la metodica di indagine del
"Bureau Medical" sembra essere la più
circostanziata e seria.
In
primo luogo si procede alla compilazione
di un dossier, usando le certificazioni dei medici curanti dei
pazienti, in cui sono indicate le condizioni del malato al momento della
partenza per Lourdes, la natura, la durata dei trattamenti praticati ecc., cartelle che vengono consegnate ai medici accompagnatori
del pellegrinaggio.
II
secondo momento è l'esame presso il Bureau
Medical de Lourdes: i medici presenti
a Lourdes al momento della guarigione vengono
convocati per esaminare il "guarito" e sono invitati a rispondere
alle seguenti domande:
1) La malattia descritta nei certificati esisteva
veramente al momento del pellegrinaggio a Lourdes?
2) La malattia si è immediatamente arrestata nel suo decorso
quando nulla faceva prevedere un miglioramento?
3) Vi è stata guarigione? E' avvenuta questa senza l'uso di medicine, o
comunque queste si sono rivelate sicuramente inefficaci?
4) E' bene prender tempo prima di dare una risposta?
5) E' possibile dare una spiegazione medica di questa guarigione?
6) La guarigione sfugge totalmente alle leggi della natura?
Il
primo esame ha luogo di solito all'indomani della guarigione ed è ovviamente
insufficiente. L'"ex malato" è riesaminato successivamente ogni anno,
soprattutto nei casi in cui la malattia è suscettibile di presentare, nella sua
normale evoluzione, dei lunghi periodi di remissione, cioè di diminuzione
temporanea dei sintomi. Ciò allo scopo di accertare la autenticità
della guarigione e la sua stabilità nel tempo.
Va
detto che il medico deve comportarsi in sede di discussione dei fatti di
Lourdes, come nella pratica medica quotidiana (nel suo studio, nell'ospedale),
non deve perdersi in cavilli, e a Lourdes come altrove, deve lasciarsi guidare dai fatti, senza
nulla aggiungere né togliere, e discutere di fronte al "malato di
Lourdes" come davanti ad un malato ordinario.
Il
terzo momento è rappresentato dal Comitato
medico internazionale di Lourdes. Comprende una trentina di
medici di varia nazionalità, in maggioranza specialisti in campo medico e
chirurgico. Esso si riunisce a Parigi circa una volta all'anno
per pronunciarsi collegialmente su casi di guarigione precedentemente
riconosciute dal Bureau Medical. Ogni caso è affidato
all'esame di un esperto che ha il tempo che desidera per giudicare e completare
il dossier che gli è sottoposto. La sua relazione viene
poi discussa dal Comitato, che può accettare, aggiornare o respingere le
conclusioni del relatore.
Quarto
ed ultimo momento è l'intervento della
commissione canonica. Essa è incaricata di esaminare il caso
sia sul piano medico che religioso. Questa Commissione costituita dal Vescovo
della diocesi di cui è originaria la persona guarita, propone a Lui le sue
conclusioni, riguardanti il carattere soprannaturale di questa guarigione e ne riconosce
la paternità divina. La decisione finale spetta al Vescovo che solo può
pronunciare il giudizio canonico riconoscendo "miracolosa" la
guarigione.
a cura del Dr. Luigi Frigerio
Basile
Diana, anni 43, nata a Piatici (Cosenza) il 25/10/40.
(...)
I
primi sintomi della malattia si sono manifestati nel 1972: disgrafia
mano destra, tremori attitudinali (impossibilità a scrivere e mangiare) e
cecità completa dell'occhio destro (nevrite ottica
retro-bulbare). Novembre 1972: ricovero a Gallarate
presso il Centro della Sclerosi Multipla Diretto dal Prof.
Cazzullo dove viene
confermata la diagnosi di Sclerosi Multipla. La malattia
provoca una assenza dal posto di lavoro per 18 mesi.
Visita Colleggiale del Dr. Riva
(Neurologo del CTO) e del Prof. Retta (Primario fisiatra del CTO) favorevoli alla sospensione di qualsiasi
attività lavorativa per invalidità. A seguito delle pressanti
richieste della paziente per non essere completamente allontatata
dall'attività lavorativa,
La paziente era stata precedentemente trattata, fino al 1976,
con ACTH, Imuran e Decadron. Dopo
un viaggio a Lourdes nel 1976, pur persistendo l'amaurosi dell'occhio destro,
si era verificato un miglioramento della situazione motoria. Tale miglioramento
aveva indotto alla sospensione di ogni terapia fino all'Agosto del 1983.
Dopo l'estate del 1983 le condizioni generali della paziente
erano rapidamente peggiorate (incontinenza urinaria totale, perdita
dell'equilibrio e del controllo motorio, tremori etc.). Nel Gennaio
1984 le condizioni psico-fisiche della paziente erano ulteriormente scadute
(grave crisi depressiva). Visita domiciliare del Dott.
Caputo (Gallarate) che
certificava l'avvenuto peggioramento e consigliava l'esecuzione di una eventuale terapia iperbarica
(mai eseguita). Un collega di lavoro della paziente, il Sig. Natalino Borghi (Infermiere Professionale del Day
Hospital del CTO) invitava successivamente
Alla fine dell'apparizione ho seguito i veggenti che si
recavano verso l'altare principale della chiesa di Medugorje.
Camminavo dritta come tutti e mi sono inginocchiata
normalmente, ma non me ne accorgevo.
Il Sig. Stefano Fumagalli,
consulente tessile del Tribunale di Milano (Ab. Via Zuretti, 12) che viaggiava sul mio stesso pulman, mi è venuto incontro dicendo "lei non è più la
stessa persona; dentro di me chiedevo un segno ed ora lei esce di lì così
cambiata". Gli altri pellegrini che viaggiavano sullo stesso
pullman della Sig.a Basile hanno subito capito che
era accaduto qualcosa di molto evidente. Hanno subito abbracciato
Oggi,
giovedì 5 Luglio 1984,
Questa testimonianza è stata raccolta a Milano il 5 luglio 84
dai medici Dr. L. Frigerio,
Dr. A. Maggioni, Dr. G. Pifarotti
e Dr. D. Maggioni presso gli Istituti Clinici di Perfezionamento
di Milano.
Nota
di Redazione
Sono
state raccolte più di cento certificazioni mediche relative a questo caso
clinico, sia antecedenti che successive alla guarigione. La gravita
della malattia, naturalmente irreversibile, l'istantaneità della guarigione, le
circostanze in cui è avvenuta, la ricchezza delle testimonianze, rendono il
caso della signora Basile assolutamente interessante.
Altre indagini sono
attualmente in corso e un attento monitoraggio nel tempo risulterà essenziale.
Qui abbiamo solo riferito
i fatti, anche se, in questo caso, esiste una "evidenza elementare"
del cambiamento avvenuto.
Fonte: Mario Botta, Luigi Frigerio, Le
apparizioni di Medjugorje. E' proprio